COSENZA Contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, prevenzione e campagne di sensibilizzazione nelle scuole e infine, il recupero degli ex tossicodipendenti a cui va concessa l’opportunità di reinserirsi in una società necessariamente priva di pregiudizi. Sono stati questi i temi al centro di un incontro organizzato ieri a Cosenza in occasione della 36esima edizione della Giornata mondiale contro la droga, ospitato nel palazzo della Provincia. Al convegno ha preso parte anche la viceministra al Lavoro e Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.
«C’è l’esigenza di parlare di contrasto alla droga visti i numeri in forte aumento dopo la Pandemia», dice la sottosegretaria di Stato all’Interno Wanda Ferro, tra le relatrici dell’evento. Come ripete spesso anche il procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, la cocaina rappresenta la droga che garantisce i più alti introiti alla ‘ndrangheta, ma non è l’unica sostanza stupefacente disponibile sul mercato criminale. «Non soltanto le droghe tradizionali, ma occorre prestare attenzione a tutte quelle droghe che oggi si possono addirittura acquistare via internet e che hanno ulteriori e devastanti effetti», continua Ferro. Che poi sottolinea l’importanza di aprire un dialogo costruttivo. «Parlarne in Calabria è necessario e da qui ribadisco la volontà del Governo guidato da Giorgia Meloni di non schierarsi mai dalla parte di chi ritiene di dovere legalizzare le droghe. Non c’è differenza tra droghe pesanti e leggere», chiarisce Ferro.
All’incontro ha partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. «Prima ancora che contrasto, il lavoro serio va impostato e lo si sta impostando dall’inizio dei lavori di questo Governo sul fronte della prevenzione, cioè della seria informazione su che cosa sono le sostanze stupefacenti, quali effetti provocano e soprattutto sulla dimensione dell’approccio alle stesse da parte degli adolescenti», dice ai nostri microfoni. È questa dunque la principale mission del Governo. «Il mondo delle comunità, quello dei Serd, delle Regioni, delle varie professioni chiamate in causa, oggi si confrontano con i Ministeri e i Ministri a vario titolo interessati, perché le dipendenze ha un senso affrontarle se si ricorre ad un approccio multidisciplinare», continua Mantovano. Che chiosa: «Vi è una sorta di proporzione inversa tra la diffusione delle sostanze stupefacenti e la consapevolezza dei loro effetti. Se si svolgessero degli accertamenti per la gran parte degli incidenti stradali che non hanno una causale immediatamente percepibile si scoprirebbe che quasi tutti dipendono dall’aver usato sostanze stupefacenti e quindi questa consapevolezza va aumentata anche per ridurre i rischi d’incidentalità». (f.b.)
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