MADRID «Straordinario intellettuale e divulgatore, che ha avuto una grande influenza sull’editoria spagnola e sui lettori europei”»: così la stampa spagnola ricorda il filosofo, scrittore e saggista Nuccio Ordine, 64 anni, morto sabato 10 giugno a Cosenza: qualche giorno fa era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale dell’Annunziata della città calabrese in seguito a un ictus. All’inizio di maggio il professore Ordine, docente di Letteratura italiana all’Università della Calabria, uno dei maggiori esperti dell’opera di Giordano Bruno, era stato insignito del Premio Principessa delle Asturie per la Comunicazione e le Scienze umane 2023. Ordine avrebbe ritirato il prestigioso riconoscimento, intitolato in onore dell’attuale erede al trono di Spagna, Leonor, nel prossimo ottobre in presenza dei reali nella città di Oviedo.
«Era un appuntamento che attendeva con grande emozione, un favoloso coronamento di una carriera dedicata alla passione per la conoscenza», scrive il quotidiano spagnolo “El Pais”. Nuccio Ordine è particolarmente apprezzato in Spagna.
Il suo libro più famoso, “L’utilità dell’inutile” (Bompiani, 2013) – un manifesto in difesa delle discipline umanistiche e del valore intrinseco della cultura e dell’educazione contro le “pedagogie commerciali” e il peso del denaro come unico valore sociale – è giunto alla 28resima edizione nella versione spagnola.
Al filosofo nato il 18 luglio 1958 a Diamante, specializzato negli studi sul Rinascimento, è stato riconosciuto dalla giuria del Premio Principessa delle Asturie il merito della «difesa delle discipline umanistiche» e «l’impegno per l’istruzione e i valori radicati nel pensiero europeo più universale», aggiungendo che il lavoro accademico di Ordine, incentrato su figure rilevanti del Rinascimento, evidenzia «la necessità di recuperare la ricchezza dell’umanesimo per le nuove generazioni».
«Mi sento molto, molto felice e molto commosso, posso misurare le dimensioni di questo premio e vi assicuro che è molto più grande di me», aveva dichiarato il professore Ordine al quotidiano spagnolo “El Pais” in una breve conversazione telefonica lo scorso 4 maggio. Il docente aveva confessato che il premio aveva per lui un doppio valore affettivo: «Da un lato, è stato vinto da due giganti che erano anche miei amici, Umberto Eco e George Steiner. Dall’altro, da oltre un decennio considero la Spagna e l’America Latina come la mia seconda patria, luoghi in cui ho trovato molti compagni d’armi nella difesa della scuola e dell’università di fronte alla deriva mercantilista e alla pretesa che siano le macchine a educare i nostri giovani».
A Giordano Bruno, Nuccio Ordine ha dedicato diversi libri, tradotti in nove lingue, tra cui cinese, giapponese e russo, tra i quali “La soglia dell’ombra” (Marsilio), “Contro il Vangelo armato” (Raffaello Cortina), “La cabala dell’asino. Asinità e conoscenza in Giordano Bruno” (La nave di Teseo). Tra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: “Teoria della novella e teoria del riso nel Cinquecento” (Liguori), “Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale” (La nave di Teseo), “Tre corone per un re. L’impresa di Enrico III e i suoi misteri” (Bompiani). Il filosofo era membro d’onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze (2010) e ha ricevuto in Brasile tre lauree honoris causa. È stato insignito in Francia delle Palme Accademiche (Commandeur, 2014) e della Légion d’honneur (2012). Il presidente della Repubblica lo ha nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2010). In Francia dirigeva, con Yves Hersant, tre collane di classici (“Les Belles Lettres”) e in Italia la collana “Classici della letteratura europea” ed era presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani. L’Università della Calabria saluterà per l’ultima volta il professor Nuccio Ordine nella camera ardente allestita all’interno dell’University Club di Ateneo. La camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 15 alle ore 24 di oggi, domenica 11 giugno.
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