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Forza Italia e il “dopo Berlusconi”: la roccaforte calabra si proietta in un futuro pieno di incognite

La scomparsa del Cavaliere è destinata a provocare scossoni anche sui territori. Nella nostra regione ad avere un ruolo baricentrico sarà Occhiuto

Pubblicato il: 12/06/2023 – 16:06
di Antonio Cantisani
Forza Italia e il “dopo Berlusconi”: la roccaforte calabra si proietta in un futuro pieno di incognite

CATANZARO L’unico dato che gli analisti danno per sicuro è che ci sarà un “terremoto” politico, ma nessuno si azzarda a dire come e quando si concretizzerà. La scomparsa di Silvio Berlusconi è destinata a provocare scossoni a tutti i livelli da quello nazionale a quelli regionali e territoriali, ridisegnando il futuro di Forza Italia (futuro che qualcuno ritiene addirittura a rischio) e quello dell’intero centrodestra, che oggi ha perso il leader della sua componente moderata. Anche in Calabria le incognite già si percepiscono abbastanza nitidamente, anticipate peraltro nelle ultime settimane dopo che il primo ricovero del Cavaliere aveva d’improvviso costretto gli azzurri a interrogarsi sull’orizzonte politico.

L’orizzonte di Forza Italia

Gli azzurri di tutt’Italia e anche o forse soprattutto quelli di Calabria, perché Forza Italia, in realtà, proprio nella nostra regione ha la sua “roccaforte” più granitica e più consistente nel Paese, con un governatore, Roberto Occhiuto, la cui leadership, saldata anche grazie ai curriculum che può vantare (è stato capogruppo alla Camera nell’ultima legislatura), si propaga sui tavoli romani “che contano”. Si tratterà dunque di capire come si evolveranno le dinamiche dentro Forza Italia, dinamiche non facilmente intuibili vista la caratterizzazione personalistica e aziendalistica del partito, con le vicende familiari e societarie di Berlusconi che si sono sempre storicamente e intimamente intrecciate a quelle più prettamente partitiche. Per quanto riguarda la Calabria, Forza Italia – stando agli analisti – al momento si fonda sulla sostanziale primazia di Roberto Occhiuto e sull’asse tra il governatore e i due big espressione del territorio e con importanti ruoli nazionali, come Giuseppe Mangialavori, presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio e coordinatore regionale del partito, e Francesco Cannizzaro, vicecapogruppo alla Camera e responsabile nazionale di Fi per il Mezzogiorno. La “mappa” delineata dalle maggiori testate nazionali annovera Mangialavori nell’area azzurra rappresentata apicalmente da Licia Ronzulli, capogruppo al senato, e Cannizzaro in quella, definita dai più l’ala “governista”, capeggiata dal vicepremier e coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani.

Le ricostruzioni della stampa nazionale

Negli ultimi mesi, a corollario delle vicissitudini di salute di Berlusconi, secondo le ricostruzioni dei principali quotidiani nazionali a prendere le leve del partito sarebbe stata, di intesa con la famiglia del Cavaliere, la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, che ha origini calabresi, e le prime scelte di riorganizzazione di Forza Italia avrebbero premiato l’area Tajani, scelte che comunque non avrebbero riguardato la Calabria, del resto “presidiata” da Occhiuto, interessato e per questo impegnato ad evitare scossoni sul territorio. Lo stesso film è stato descritto nei giorni a seguire. Una settimana fa a esempio “Il Messaggero” preconizzava imminenti risvolti anche nella nostra regione, ventilando la possibilità della designazione di nuovo coordinatore regionale e di una promozione di Mario Occhiuto quale nuovo capogruppo al Senato, ma anche qui si è trattato sempre di ipotesi, scenari e boatos, tutti da verificare nei fatti e da confermare sul campo. E oggi il campo per certi versi si è fatto anche più frastagliato, perché la scomparsa di Berlusconi in realtà potrebbe rimettere in gioco tutto e tutti, azzerando assetti attuali e futuribili e aspettative varie e assortite e bisognerà capire chi prenderà le redini di tutto. Fermo restando che in Calabria resta sempre baricentrico il ruolo di Roberto Occhiuto, le cui eventuali mosse future peraltro avranno un peso anche a Roma. E tuttavia non manca chi in realtà avrebbe già iniziato a fare di conto nella consapevolezza che Forza Italia senza Berlusconi potrebbe avere un respiro molto corto e avrebbe già iniziato a guardarsi attorno, chi verso la destra meno moderata (da Fratelli d’Italia della Meloni alla Lega di Salvini) chi verso il centro oggi occupato da Calenda e da Renzi, quel centro finora eterna incompiuta ma incompiuto anche per la presenza ingombrante del Cav. Di sicuro già oggi il presente, anche per i forzisti di Calabria, al di là del dolore è gravido di incognite ed è di grande incertezza. Figurarsi il futuro…

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