COSENZA Quando si parla di droga, spesso si tende erroneamente a ritenerla materia strettamente legata alle giovani generazioni. La diffusione di droghe, così come di alcol, l’abuso di farmaci, è in realtà aumento anche nelle fasce di età più avanzate. La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict) opera da oltre trent’anni e conosce a fondo tutto ciò che riguarda il fenomeno del consumo di stupefacenti. In occasione della 36esima Giornata mondiale di lotta alla droga, la Federazione italiana comunità terapeutiche, il Coordinamento enti accreditati regionali e il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza hanno organizzato a Cosenza il convegno dal titolo “Includere per non escludere, percorsi comunitari e di comunità: il sistema dei servizi alla sfida del futuro”.
Lo spaccio di droga resta uno dei business più importanti per la criminalità organizzata, non solo calabrese. La vendita di sostanze stupefacenti consente di accumulare milioni e milioni di euro con enormi conseguenze procurate a danno del tessuto sociale ed economico del Paese. «Le gambe di questo terribile fenomeno sono due: da un lato, sicuramente c’è quello che da un punto di vista criminale determina sui territori e soprattutto qui in Calabria la spoliazione fatta dalle mafie attraverso lo spaccio e il traffico di sostanze e dall’altro, c’è tutto un mondo, quello del recupero, della prevenzione e della riabilitazione», racconta al Corriere della Calabria, Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict).
Chi è diventato schiavo della droga, viene facilmente messo ai margini, considerato un reietto. La difficoltà maggiore è il reinserimento nella società. «Queste persone si portano dietro uno stigma, come se fossero degli sbandati o peggio ancora dei viziosi. In realtà sono persone che hanno dei seri problemi di salute, problemi sociali e giuridici e su questo bisogna intervenire», continua Squillaci. Che poi si rivolge ai più giovani: «Sono sempre più giovani a fare un primo uso di sostanza: nei nostri centri di ascolto accogliamo famiglie disperate, i loro figli a 12 anni iniziano l’uso di sostanze stupefacenti».
A metterci in guardia sulla diffusione delle “nuove droghe” è il professore Antonio Nicaso. Al Corriere della Calabria, qualche settimana fa, aveva raccontato di come i numeri relativi al consumo di droghe sintetiche sia addirittura superiore a quello legato alla cocaina. «In Nord America, i fentanili hanno soppiantato completamente la cocaina. Sono droghe molto forti e costano di meno». La questione preoccupa e non poco anche Squillaci. «Noi contiamo, ogni anno, oltre 100 nuove sostanze psicotrope. E’ semplice basta cambiare una molecola in laboratorio ed ecco che abbiamo una nuova sostanza».
Squillaci suggerisce un nuovo approccio. Per anni «abbiamo inseguito le sostanze, abbiamo fatto la guerra alle sostanze» ma la soluzione «è ripensare alle persone, perché le sostanze sono sempre un passo avanti, un fenomeno che è troppo più veloce di noi». Ecco perché «dobbiamo tornare a concentrarci su colui o colei che vive il problema reale». Tradotto significa: maggiore prevenzione, cura e riabilitazione della persona, che dovrebbero essere essenziali, ma sono del tutto ignorati a causa della normalizzazione dell’uso e di un conseguente abbassamento della percezione del rischio.
(f.benincasa@corrierecal.it)
x
x