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Meno male che Silvio c’era

Ho odiato Silvio Berlusconi prima degli altri. Prima che iniziasse a fare politica. E precisamente dal 1988 al 1990 quando riuscii incredibilmente a costruire una squadra perfetta, il Milan, che p…

Pubblicato il: 12/06/2023 – 21:13
di MARIO CAMPANELLA
Meno male che Silvio c’era

Ho odiato Silvio Berlusconi prima degli altri. Prima che iniziasse a fare politica. E precisamente dal 1988 al 1990 quando riuscii incredibilmente a costruire una squadra perfetta, il Milan, che purtroppo impedì al mio Napoli di vincere tutto. Oggi che è morto per la terra il suo ricordo è destinato alla Storia.  Così come noi abbiamo studiato Federico Barbarossa o Carlo V tra 500 anni se ci sarà qualcuno a studiare il nome Berlusconi comparirà in eterno. Amato e odiato come tutti i divisivi, generoso e buffone, monarca assoluto, non avrebbe mai fatto lo statista senza la morte della prima Repubblica e quindi della politica. Ma già prima aveva lasciato il segno su tutto. Industriale straordinario, il più grande presidente calcistico della storia, tre televisioni a spezzare il monopolio Rai. Non avrebbe mai dovuto fare politica Silvio. Sarebbe bastato avere Craxi , il presidenzialismo, e avremmo avuto Berlusconi come riferimento industriale e sportivo. Da politico ha fatto innamorare gli italiani ma anche riciclato spesso i peggior interpreti del pentapartito. Non sì sa, oggi, chi sia più berlusconiano di luì. Nessun partito, tranne il Pd, celebra congressi, tutti sono ditte private e tutti vivono il potere come fatto assoluto. C’è chi anche oggi dopo la sua morte lo accusa di essere stato il socio di Stefano Bontate ( che detto per inciso era democristiano e aveva parenti democristiani in politica), chi di avere avuto il chiodo fisso delle donne come oggetto, chi di avere imbarbarito il Paese. Ovviamente la sua morte ha scatenato di tutto. Gente che vuole canonizzarlo, odiatori senza limiti. Il meglio di sé lo ha dato in politica estera. Da Pratica di mare fino al baciamano fatto a quel Gheddafi che non voleva in nessun modo attaccare, consapevole che il futuro della Libia sarebbe stato tragico. Molti di noi pensavano che in realtà Berlusconi fosse immortale. Ha sdoganato la destra, ha portato la sua bulimia sessuale in palazzo, feticcio di richiami alla drive in. Non che gli statisti più importanti ( vedi Mitterrand o Schmidt) non fossero abituati a frequentare donne dappertutto. I suoi vecchi nemici, quelli che lo volevano povero, oggi vendono armi alla Colombia. In mezzo, la condanna, i 36 processi, le leggi ad hoc ma anche una persecuzione giudiziaria senza eguali. Berlusconi più che da Forza Italia ha cambiato il Paese dalle televisioni. In peggio ? Forse. Sicuramente è stato irripetibile. Un fuoriclasse senza eguali che da troppi anni si trascinava fra ricoveri e maquillage. Ora è tempo di andare , direbbe Yourcenar, e anche se non potrà mai essere stato Adriano , meno male che Silvio c’era.  Chissà che la sua morte non porti a riformare la politica, in cui la presenza di figuranti è straripante.

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