COSENZA Si è tenuta ieri a Dipignano (CS), in piazza Doviziosi, la presentazione del libro “Sensibilità Chimica Multipla, chiedo giustizia”, scritto da Ines Polo, infermiera, malata di MCS, per sensibilizzare la popolazione e le Istituzioni sull’esistenza della Sensibilità Chimica Multipla, una malattia a tutti gli effetti invalidante tra le più gravi al mondo e che costringe chi ne soffre a condurre una vita fatta di rinunce e autoisolamento, i cui sintomi sono, tra gli altri, difficoltà respiratoria, nausea, emicrania, ipersensibilità agli odori, manifestazioni come sdoppiamento della personalità e amnesia.
L’evento organizzato dalla stessa Ines Polo e da Franco Araniti, scrittore e poeta del luogo, ha voluto far luce su quella che è una malattia ancora poco conosciuta, la cui origine viene attribuita all’esposizione quotidiana, anche a livelli inferiori rispetto a quelli generalmente tollerati, a sostanze chimiche come insetticidi, detergenti, additivi alimentari, spesso considerata più un problema di tipo psichiatrico che fisico e realmente debilitante. Durante l’evento sono intervenuti il sindaco di Dipignano Gaetano Sorcale, l’Assessore alla Cultura Federico Veltri, il Pastore della Chiesa dei Valdesi Jens Hansen, il professore Unical Paolo Cozzucoli, il Segretario CGIL Cosenza Maria Baldassarre, il dottore Salvatore Belcastro e il dottore Luigi Lidonnici odontoiatra e Responsabile Clinico e Scientifico MCS del Policlinico Universitario di Germaneto (CZ), centro specializzato del sud Italia che, da febbraio 2023, ha attivato il Day Hospital registrando sin da subito tantissime prime visite, molte anche da fuori regione invertendo così il trend della sanità calabrese. Il dottore Lidonnici, nel suo intervento, ha specificato ha tenuto a specificare quanto sia importante avere un approccio multidisciplinare alla malattia partendo proprio dall’odontoiatria in quanto, la sua origine, potrebbe essere causata dalla
presenza, nel cavo orale, delle amalgame dentali, sostanze altamente tossiche il cui deterioramento, seppur impercettibile, viene assorbito dal corpo scatenando in alcuni casi simili reazioni avverse.
Ad oggi soffre di Sensibilità Chimica Multipla il 4% della popolazione mondiale. In Italia sono 3 milioni i malati di cui 300 mila quelli gravi. Numeri allarmanti ma forse ancora insufficienti per esortare una vera e propria svolta da parte del Servizio Sanitario Nazionale e delle Istituzioni per il riconoscimento della MCS come malattia rara, il che consentirebbe non solo ai malati di presentare la domanda di invalidità civile, ma anche poter accedere alle cure di cui necessitano in centri da specializzare su tutto il territorio nazionale. Ines Polo, 75 anni, nata a Civitavecchia e calabrese d’adozione, nel libro racconta la sua vita e di come all’età di 36 anni scopre di essersi ammalata di MCS proprio a causa del suo lavoro da infermiera esercitato in ambienti contaminati e saturi di sostante chimiche come l’etere, il cui contatto e inalazione – racconta Ines – a lungo andare, ha scatenato una reazione allergica a cui oggi riusciamo a dare il nome di Sensibilità Chimica Multipla. Da allora la vita di Ines è cambiata per sempre. Ha dovuto lasciare il lavoro che amava e che aveva conquistato con tanti sacrifici e dedizione e ritrovarsi a dover fare i conti con infinite cause legali affinché le venisse riconosciuta
l’impossibilità a portare avanti la propria attività lavorativa potendo godere dei diritti esigibili. Oggi all’età di 75 anni, l’augurio di Ines Polo, è che si continui a parlare della Sensibilità Chimica Multipla e a lottare affinché venga riconosciuta dalle Istituzioni politiche e sanitarie e che lo scetticismo nei confronti dei malati, considerati psichiatrici, possa lasciare spazio alla consapevolezza, il primo passo verso il cambiamento.
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