CATANZARO «L’Università di Cosenza ha lanciato una call, scaduta il 31 maggio 2023, che mira a raccogliere la disponibilità da parte di docenti universitari e professionisti di area medica a prestare la loro opera “e svolgere la loro attività clinica presso l’Ospedale dell’Annunziata in primis, ma anche nelle strutture dell’Azienda Sanitaria Provinciale e presso l’Inrca (Istituto Nazionale di riposo e cura per anziani) grazie all’ampliamento in corso delle rispettive convenzioni”. Alla “chiamata” avrebbero risposto, come evidenziato sulla stampa dal Rettore Leone, 272 professionisti. Nulla quaestio sull’istituzione della Facoltà di Medicina, mentre appare di dubbia legittimità la clinicizzazione, cioè l’attribuzione della natura di clinica universitaria ad un reparto ospedaliero con l’attribuzione del “primariato” al professore di turno invece che al medico ospedaliero. Quest’ultimo per poter accedere alla posizione apicale deve sostenere una prova selettiva al contrario del docente universitario che viene indicato dall’accademia». È quanto evidenzia in una nota la Cisl Medici Calabria con il suo segretario regionale Nino Accorinti. «Evidentemente il Rettore dell’Unical – prosegue la nota – disconosce come i rapporti tra Ssn ed Università sono regolati dal D.Lgs. 517/99 che istituisce nell’unico ed esclusivo modello dell’Aou le funzioni di assistenza, ricerca e didattica, prevedendo per la sua costituzione il coinvolgimento del ministero dell’Università e della Salute. Ciò viene puntualmente confermato nel parere del 16 gennaio dell’Ufficio Legislativo del ministero della Salute su richiesta della Regione Calabria. Infatti, si avvalora che nel caso dell’istituzione di una nuova azienda ospedaliera universitaria si pone “l’esigenza di autorizzazione del Ministero dell’Università e di un Dpcm (art. 8, comma 2, D.lgs. 517/92)”. Già con l’adozione del Dca 117 del 30 dicembre – prosegue Accorinti – il Commissario Ad Acta Occhiuto, il Rettore Leone dell’Unical ed il nuovo Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza De Salazar hanno ignorato lo stesso Decreto Legislativo 517/99, prevedendo la costituzione di un “mostro” giuridico di dubbia legittimità con l’indicazione di alcune strutture a direzione universitaria. Sul punto lo stesso Tavolo interministeriale “Adduce” nel verbale dello scorso 21 marzo rammenta al Commissario ad Acta che “l’individuazione specifica delle strutture sanitarie regionali presso cui svolgere attività integrata di assistenza, didattica e ricerca deve considerarsi oggetto dello specifico regime di cui al D.Lgs. 517/99” e che in ogni caso il “modello organizzativo di riferimento “è rappresentato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria”. Ebbene, non ci risulta che l’Ospedale dell’Annunziata sia stato trasformato in una Aou per cui l’inserimento nell’organico della dirigenza medica del personale universitario, come già deliberato, viola la normativa di settore incidendo negativamente sulla disponibilità dei posti in organico della struttura ospedaliera e sulla progressione di carriera dei medici dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale. Provvedimenti inspiegabili ed illegittimi, sotto il profilo normativo e della trasparenza, in difetto dell’attribuzione statale dello status di Aou con conseguente prevedibile invalidità dei provvedimenti successivi e complesse problematiche, anche di tipo amministrativo-contabile. Tutto ciò genera una pericolosa confusione della programmazione regionale, o meglio aziendale, e della programmazione universitaria e rimane incoerente, o meglio difforme, dalle previsioni del D. Lgs. 517/99. E’ incomprensibile, poi, la malcelata presunzione di voler “salvare” il sistema sanitario regionale della Calabria assumendo professori universitari, la cui mission è costituita essenzialmente dalla didattica e dalla ricerca, per la direzione di Unità Operative degli Ospedali. E’ incomprensibile, soprattutto, il silenzio di alcuni organi istituzionali – conclude il segretario Cisl Medici – che a parole predicano la necessità del rispetto della legalità ma che nei fatti omettono qualsiasi intervento od azione in sua difesa».
x
x