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La Reggina diventa un caso nazionale. Il ministro Abodi boccia il “salvataggio” del club

Il commento: «Società fuori dall’equa competizione». La risposta del patron Saladini: «Pronti a illustrare la nostra posizione»

Pubblicato il: 13/06/2023 – 19:44
La Reggina diventa un caso nazionale. Il ministro Abodi boccia il “salvataggio” del club

REGGIO CALABRIA Ad aprire il caso è il ministro dello Sport Andrea Abodi: «Il caso Reggina va esattamente nella direzione opposta dell’equa competizione: il club ha utilizzato una norma dello Stato che non risponde alle norme dell’ordinamento sportivo e nella fattispecie del calcio», dice a proposito della società amaranto che ha usufruito della possibilità di differire dei pagamenti sfruttando un concordato concesso dal tribunale fallimentare. «Non è un caso – ha aggiunto Abodi – che qualcuno sia andato in Lega Pro o non sia stato ammesso ai playoff avendo pagato tutto e tutti e non avendo comprato giocatori, mentre la Reggina ha fatto acquisti e se la sia cavata con il 5% di debiti fiscali. È un provvedimento che rispetto ma non condivido. Siamo fuori dal perimetro che intendevo quando parlavo di equa competizione, questa non lo è». Lo strappo segue al salvataggio rincorso dalla società e deciso dal Tribunale di Reggio Calabria, che ha approvato il Piano proposto dal club.

«Le leggi dello Stato non rendano vani gli sforzi della Figc»

I vertici dello sport, evidentemente, non hanno gradito. Ad Abodi, in effetti, fa eco il presidente della Figc Gabriele Gravina: «Il cosiddetto “caso Reggina” è stato possibile perché le leggi dello Stato non sono coerenti con il più stringente quadro normativo federale», dice intervenendo a margine dell’incontro con la delegazione della Nazionale Under 20 di ritorno dal Mondiale in Argentina. La ristrutturazione del debito disposta dai giudici è andata di traverso: «Sull’argomento è bene fare chiarezza – continua Gravina – non è possibile chiedere giustamente il rispetto delle norme e della centralità della Covisoc, ma contemporaneamente abolire nel decreto attuativo della riforma dello sport l’articolo 12 che riconosce ruoli e poteri della stessa commissione che verifica il rispetto dei requisiti economico-finanziari dei club professionistici. Gli organi di giustizia della Figc hanno applicato le norme a difesa dell’equa competizione e infatti hanno sanzionato chi, pur in costanza di una legge che glielo consentiva, non ha provveduto a pagare quanto previsto dalle norme federali. Ho chiesto al Ministro Abodi – conclude il presidente della Federazione – di agire prontamente per impedire che le leggi dello Stato rendano vani gli sforzi della Figc a difesa dell’equilibrio competitivo del sistema calcio».

Saladini: «Pronti a illustrare ad Abodi la nostra posizione»

Non si lascia attendere la risposta della Reggina, che nel tardo pomeriggio diffonde una nota ufficiale del proprietario Felice Saladini: «Sono sorpreso dalle dichiarazioni del ministro Abodi. Ritengo che non abbia tutte le informazioni del particolare caso della Società Reggina 1914. Siamo pronti a illustrare anche a lui la nostra posizione, così come ne abbiamo riferito a tutti gli organismi federali dello sport e all’autorità giudiziaria, assumendoci anche responsabilità e penalizzazioni».

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