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Miele: «Impossibile prendere visione degli estratti conto del Pd provinciale di Cosenza»

Il componente della commissione di tesoreria dei dem bruzi segnala tre ordini di problemi

Pubblicato il: 15/06/2023 – 14:53
Miele: «Impossibile prendere visione degli estratti conto del Pd provinciale di Cosenza»

COSENZA «Tra gli insegnamenti di metodo lasciati in eredità da Giovanni Falcone per penetrare nei meandri di una organizzazione misteriosa come la mafia, c’è quello di seguire i soldi. Di comprendere quella che è l’ossatura, la struttura di una organizzazione. Di fatto, un insegnamento marxiano. Nel caso di una organizzazione pubblica e perno della vita democratica, quali i partiti politici, la trasparenza dovrebbe essere scontata. Per alcuni versi, un prerequisito anche di legge, visto che i bilanci devono essere depositati presso la ‘Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici’ istituita presso la Camera dei deputati. Purtroppo, bisogna constatare che anche essendo membro della commissione di tesoreria del Partito democratico di Cosenza è impossibile solo prendere visione degli estratti conto del partito provinciale, dei bonifici ricevuti, delle spese disposte». Lo scrive Gaetano Miele, membro della commissione di Tesoreria provinciale Ps Cosenza. «Da mesi – riferisce Miele – richiedo di effettuare tale verifica. In seguito, soprattutto alla denuncia pubblica del segretario Vittorio Pecoraro della carenza di denari a disposizione del partito provinciale per le spese correnti e per l’azione politica, carenza che ha portato al licenziamento dell’unica dipendente della federazione.
L’ordine dei problemi è triplice. In primo luogo, capire negli ultimi anni cosa è successo dei soldi versati dai circoli e dai militanti attraverso il tesseramento e dai rappresentanti istituzionali con le loro quote dovute in virtù dello statuto. Pecoraro afferma di aver ereditato una situazione di assenza di fondi. È lecito chiedersi il perché. Se i soldi, nel passato, sono stati effettivamente incassati e se sono stati spesi in capitoli legittimi e pubblicamente dichiarabili. In secondo luogo, capire cosa è successo negli ultimi due anni con i tesseramenti online. In questo caso, siamo sicuri che sono stati incassati almeno 60 mila euro per il tesseramento 2021 e 80mila euro per il tesseramento 2022, entrambi chiusi con 4 mila tesserati online (con quote di 15 euro nel 2021 e 20 euro nel 2022). Essendo versati sulla piattaforma nazionale (e in parte regionale), di questi soldi non è rientrata – secondo le dichiarazioni del tesoriere – né la parte dovuta alla federazione provinciale né quella essenziale dovuta ai circoli. Ma questo mancato riversamento dovrebbe essere motivo di battaglia comune della federazione bruzia verso la tesoreria romana. Del resto, Pecoraro è costantemente presente al Nazareno per poter sollecitare quanto dovuto. L’autonomia da “Roma” si mostra anche battendo i pugni nel caso di giuste rivendicazioni. In terzo luogo – annota Miele – resta un mistero impenetrabile come quello di Fatima, venire a conoscenza del pagamento da parte dei circoli delle tessere 2022 rilasciate nel corso delle votazioni del congresso nazionale appena celebrato. In alcuni casi, si tratta di molte tessere e quindi di somme cospicue (circa due mila euro per Belvedere e circa mille per Corigliano-Rossano, giusto per fare degli esempi) che sarebbe dovute entrare direttamente sul conto corrente della federazione. Sicuramente, voglio credere che i responsabili locali abbiano provveduto come da regolamento a bonificare il giorno seguente le somme incassate. Ma proprio per consentire di prendere atto di ciò l’accesso agli estratti conto dovrebbe essere consentito ai membri della commissione di tesoreria. Del resto, se non ci fosse stato il relativo bonifico, qualcuno avrebbe trattenuto indebitamente delle somme ovvero non le avrebbe riscosse alterando di fatto la dinamica democratica del congresso a svantaggio dei tanti iscritti che le tessere le hanno regolarmente pagate online». Miele conclude: «Su tali questioni, occorre che il tesoriere provinciale non glissi o tergiversi ma fornisca piena disponibilità alle verifiche del caso e a sgombrare il campo da qualsiasi dubbio. Invece, la commissione di tesoreria non è stata più convocata e con un preavviso di sole due ore si è chiesto ai membri della direzione provinciale di approvare tramite email il rendiconto dello scorso anno. Del resto, con una votazione di cui mi è stato impedito di prendere visione. La federazione deve mostrarsi come una trasparente casa comune e non una casa privata gestibile come proprietà personale di qualcuno. Altrimenti il rischio del tutto politico è che resti una casa sempre più vuota, come i risultati elettorali nelle ultime occasioni (provinciali, politiche ed amministrative) purtroppo segnalano».

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