COSENZA Manca una settimana alla seconda udienza del procedimento “Reset“, che si sta celebrando nella fase preliminare nell’aula bunker di Lamezia Terme. La prima udienza fiume, si era chiusa con la constatazione da parte del gup dell’omessa notifica alla costituzione di parte civile rivendicata con forza dal Comune di Cosenza (qui la notizia). Dopo l’udienza, il dibattito si è spostato lungo il Campagnano con la dichiarazione resa al Corriere della Calabria dal sindaco della città dei bruzi Franz Caruso. Che ha ribadito la propria posizione: «Un’amministrazione ha il dovere di costituirsi parte civile, la presenza devastante sul territorio di queste organizzazioni criminali impedisce lo sviluppo dell’economia» (qui l’intervista). Rumoroso, invece, il silenzio della maggioranza rendese che aveva preferito – come sostenuto in una nota dalla sindaca reggente Marta Petrusewicz – la volontà di non costituirsi nel procedimento.
Negli ultimi giorni, però qualcosa è cambiato. E questa mattina, nel corso della riunione di giunta, la maggioranza ha ritenuto opportuno compiere un passo indietro, dando sostanzialmente il proprio assenso alla costituzione di parte civile nel processo “Reset” e sconfessando quanto invece dichiarato in precedenza. Gli affondi di alcuni consiglieri di minoranza ed anche il lapidario messaggio del primo cittadino di Cosenza hanno evidentemente (ri)svegliato le coscienze di coloro che – sempre come dichiarato dalla sindaca – ritenevano sproporzionato «lo strapotere dei procuratori che si ergono a giudici, elevati in questo dai media, e affiancati e glorificati da alcune forze politiche».
x
x