REGGIO CALABRIA Scontro frontale tra il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua e l’assessore al Lavoro e alla Formazione Giovanni Calabrese. È il primo a sollevare dubbi sulla presunta incompatibilità di Calabrese riguardo a questioni riguardanti la formazione professionale («risultava titolare di una società di formazione accreditata dalla Regione che ha beneficiato anche di fondi regionali»). L’assessore replica a stretto giro parlando di «stravagante dichiarazione» dell’esponente dem, definendolo «confuso» e chiedendo che Bevacqua si scusi per quanto esternato.
«La questione relativa alla presunta incompatibilità dell’assessore Calabrese di cui si sta occupando la Giunta per le elezioni di Palazzo Campanella meriterebbe, non solo chiarezza, ma una presa di posizione del presidente Occhiuto». Così, in una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua dopo aver partecipato a una seduta della Giunta per le elezioni che – secondo quanto riferito in una nota – ha iniziato ad occuparsi della incompatibilità o meno dell’assessore Calabrese. Per Bevacqua la questione porrebbe «un problema quantomeno di opportunità politica al presidente Roberto Occhiuto».
«Pur prendendo atto, nel corso della seduta, della rimozione della propria incompatibilità per come previsto dalla normativa e a prescindere dal merito della vicenda e dagli aspetti giuridici che saranno affrontati dagli organi preposti – spiega Bevacqua anche a nome del gruppo del Pd – sarebbe opportuno che il presidente Occhiuto chiarisca se fosse o meno a conoscenza della presunta situazione di incompatibilità dell’assessore Calabrese al momento della sua nomina. L’assessore risultava titolare di una società di formazione accreditata dalla Regione, che ha beneficiato anche di fondi regionali, e ha ricevuto dal governatore proprio la delega alla formazione. Non solo – dice ancora Bevacqua – sarebbe un atto dovuto per capire quale sia la posizione del governo regionale rispetto a questa vicenda che, evidentemente, presenta fortissimi dubbi di opportunità politica che è quella di cui vorremmo discutere. Non sarebbe certo un atteggiamento condivisibile quello di girare la testa dall’altra parte facendo finta di nulla e rimettendosi soltanto a decisione di terzi che naturalmente saranno di natura esclusivamente giuridica e formale».
«In merito al comunicato stampa circa la mia incompatibilità diffuso dal consigliere Domenico Bevacqua ho ritenuto doveroso contattarlo telefonicamente, senza sottrarmi ad ulteriori spiegazioni come già documentato agli organi preposti». Così risponde Calabrese che parla di «un colloquio telefonico in cui il consigliere Bevacqua mi è apparso confuso e spiace che lo stesso capogruppo del Partito Democratico, nella qualità di componente della Giunta per le Elezioni, non abbia letto la documentazione relativa al sottoscritto e sia stato indotto ad una presa di posizione con divulgazione di notizie false e tendenziose circa la vita professionale ed il ruolo politico del sottoscritto».
«Mi vedo, pertanto – continua l’assessore –, obbligato a smentire la stravagante dichiarazione di Bevacqua, non avendo mai avuto a nessun titolo, alcuna società di formazione accreditata con la Regione Calabria per come formalmente verificato e dichiarato dallo stesso direttore del Dipartimento Lavoro e Formazione con nota trasmessa alla Giunta per le Elezioni. Anche il ruolo di amministratore unico della società chiamata in causa, era cessato per motivi di mera opportunità dopo il conferimento dell’incarico di assessore regionale da parte del presidente Occhiuto che non comprendo perché debba fornire spiegazioni alle fantasiose richieste del consigliere Bevacqua».
«Spero – chiosa Calabrese – che il capogruppo del Partito Democratico voglia, in ogni caso, approfondire meglio la questione, fare una riflessione e formulare pubbliche scuse con le medesime modalità al sottoscritto, al Presidente Occhiuto e a Fratelli d’Italia».
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