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«Occhiuto e i suoi si sono urtati perché sono stati colpiti nel loro punto debole»

La risposta dem ai capigruppo del centrodestra in Consiglio regionale dopo la replica all’intervista di Irto al Corriere della Calabria

Pubblicato il: 19/06/2023 – 9:46
«Occhiuto e i suoi si sono urtati perché sono stati colpiti nel loro punto debole»

CATANZARO «Nascondere la realtà non aiuterà la Calabria e non servirà al presidente Occhiuto, da 30 anni sulla scena politica regionale e compartecipe dello smantellamento della sanità pubblica operato dal centrodestra di Scopelliti fra il 2010 e il 2014». È netta la risposta dei dem calabresi ai capigruppo del centrodestra in Consiglio regionale, che avevano replicato (qui la notizia) a una dura intervista rilasciata dal segretario del Pd, il senatore Nicola Irto, al Corriere della Calabria (leggi l’intervista) in tema di autonomia differenziata, riforma della giustizia e spesa dei fondi del Pnrr.
«È fin troppo chiaro – incalzano i dem calabresi – il disegno del governo Meloni, a trazione leghista, di spaccare l’Italia, aumentare il divario fra Sud e Nord, tutelare gli interessi del Settentrione e sgretolare l’unità del Paese con la complicità dei meridionali eletti nel centrodestra, attendisti, timorosi, silenti e perfino allergici al confronto. Il segretario Irto – rimarcano i dem – ha detto la pura verità, anche sui ritardi della Regione Calabria riguardo al Pnrr e sulla poca trasparenza in proposito. Occhiuto e i suoi si sono urtati perché sono stati colpiti nel loro punto debole. Per come concepita, poi, l’autonomia differenziata è una cambiale elettorale firmata dalla Lega, uno strumento diabolico per bloccare lo sviluppo del Mezzogiorno e ridurne all’osso i servizi essenziali; dalla sanità all’assistenza sociale, dalla scuola alla formazione». «Ai capigruppo del centrodestra consigliamo – concludono i dem calabresi – di svolgere un ruolo critico e costruttivo, specie per le questioni prioritarie come la riorganizzazione del Servizio sanitario regionale, cui ancora manca la nuova rete dell’assistenza ospedaliera. Se invece marciassero ancora da soldatini, come per la storia dell’Azienda Zero, sarebbe per loro umiliante e sarebbe dannoso per tutti i calabresi».

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