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Curia: «Gli strumenti normativi per garantire alle donne il diritto sul luogo del parto ci sono, è tempo di agire»

Il portavoce di Comunità Competente: «Dobbiamo pienamente attuare il DPGR numero 28 del 21 marzo 2012 della Regione Calabria»

Pubblicato il: 21/06/2023 – 10:18
Curia: «Gli strumenti normativi per garantire alle donne il diritto sul luogo del parto ci sono, è tempo di agire»

«La nascita di un bel bambino in una ambulanza nella periferia di San Giovanni in Fiore mentre era diretta a Cosenza e di un altro bimbo nel Presidio Ospedaliero di Melito P.S. dove da un decennio è chiuso il Punto nascita come nell’Ospedale di San Giovanni in Fiore mi riporta alla mente con rabbia un mio articolo pubblicato dal Corriere della Calabria il 27 luglio 2021 il cui titolo era “Le due Italie della sanità italiana”. In quella occasione commentavo l’inaugurazione ovvero la riapertura del Punto nascita del Presidio Ospedaliero di Asiago da parte del Presidente della regione Veneto Luca Zaia che in quella occasione dichiarava:” Vorrei sottolineare che se avessimo seguito le direttive nazionali che prevedono la chiusura dei Punti nascita qualora i parti siano sotto la soglia delle 500 unità all’anno, oggi non saremmo a questa inaugurazione”». Così Rubens Curia, Portavoce di Comunità Competente, che aggiunge: «Nel mio Intervento ribadivo al Commissario al Piano di rientro alcuni concetti che avevo espresso nel mio libro “Manuale per una riforma della sanità in Calabria” scritto nel novembre del 2018 dove oltre a chiedere il potenziamento dei 70 Consultori Familiari, tramite l’assunzione del personale che il Commissariamento aveva bloccato, ribadivo la necessità di favorire la trasformazione degli ex Punti nascita chiusi di Melito P.S. e San Giovanni in Fiore in “Case della maternità” sperimentando le cosiddette “free standing unit” come richiesto alcuni anni fa da alcune Associazioni calabresi ( Dall’Ostetrica, Infanzia ed Adolescenza G.Rodari ed altre) al Consiglio Regionale della Calabria. I due concomitanti episodi che si sono risolti positivamente, grazie alla prontezza e professionalità degli operatori sanitari, non possono più ripetersi, se vogliamo garantire il diritto alla tutela della salute nelle nostre Aree Interne dobbiamo pienamente attuare il DPGR numero 28 del 21 marzo 2012 della Regione Calabria come richiesto da Comunità Competente e da oltre 60 Associazioni in un documento di 2 anni fa al Commissario ad Acta del tempo. Gli strumenti normativi – conclude Curia – ci sono che garantiscono il diritto delle donne circa il luogo del parto cosi come avviene in 6 regioni italiane, adesso è tempo di agire».

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