CATANZARO La partita a scacchi della politica catanzarese. Movimenti e turbolenze al Comune, dove il baricentro della coalizione di governo a guida Nicola Fiorita si sposta decisamente dal centrosinistra verso un profilo più moderato. È il profilo incarnato dal consigliere comunale (e anche regionale) Antonello Talerico, candidato sindaco un anno fa in competizione con lo stesso Fiorita ma poi suo strenuo sostenitore al vincente ballottaggio contro Valerio Donato e oggi azionista di maggioranza, di fatto, a Palazzo De Nobili. L’Opa sugli assetti comunali è stata lanciata ieri, in Consiglio comunale, con la creazione da parte di Talerico di un nuovo gruppo, che comprende lui e altri quattro componenti, “Catanzaro al Centro”, una pattuglia alla quale bisogna aggiungere altri due consiglieri già dalla prima ora eletti con Talerico. In totale fanno 7 consiglieri che rappresentano l’asse più forte a sostegno di Fiorita oltre quello storico del gruppo del sindaco, “Cambiavento”. Una golden share a disposizione di Talerico che tuttavia – riferiscono praticamente tutti gli analisti politici – sarà destinata ad avere un costo (politico) per Fiorita. Da settimane infatti Talerico sta spingendo per un rimpasto di Giunta che sia più rispettoso, a suo giudizio, del peso specifico delle forze in campo, oltre che più rispondente alla necessità di rilanciare un’azione amministrativa che oggettivamente stenta a carburare, e che è ancora lontana dall’obiettivo del cambiamento che Fiorita e la sua coalizione si erano prefissati in campagna elettorale. E adesso con numeri così imponenti è abbastanza evidente che la pressione di Talerico sul sindaco diventerà più forte. Intanto, la novità costituita dalla nascita del nuovo gruppo consiliare un effetto sembra averlo prodotto, e cioè quello di troncare sul nascere ogni ipotesi di allargamento della maggioranza al gruppo Donato, che sul piano politico avrebbe una maggiore omogeneità con Fiorita rispetto a Talerico, solo che questo non basta: è noto che Talerico è anche consigliere regionale posizionato nel centrodestra (anche se in aula non sempre è perfettamente in linea con l’ortodossia di centrodestra) mentre Donato, dopo la negativa parentesi elettorale con Lega e Forza Italia, sta provando a portare avanti un percorso di ricostruzione del centrosinistra a Catanzaro. Nello schieramento di Fiorita non sono pochi coloro che avrebbero auspicato il riallacciamento di un dialogo con Donato, come Jasmine Cristallo, oggi dirigente nazionale del Pd grazie al suo forte legame con la leader dem Elly Schlein (alla quale comunque è legato molto anche lo stesso Fiorita), ma questa strada oggi appare impercorribile e ieri in Consiglio comunale è stata accantonata forse in modo definitivo. Il tutto nella complessiva impalpabilità del Pd, che nel rimpasto di Giunta a questo punto sempre più probabile e sempre più vicino è quello che rischia di perdere di più: i numeri vanno decisamente contro i dem, che hanno due assessori per due consiglieri comunali, laddove l’area Talerico ha un assessore per sette consiglieri comunali. È lampante che, sul piano numerico, la cosa difficilmente può reggere. Sul piano politico, invece, sta a Fiorita districarsi su un crinale comunque scomodo: formalmente il sindaco non parla mai di rimpasto, girandoci intorno e lanciando messaggi più o meno criptici, ma ora i nodi stanno per arrivare al pettine e sbrogliarli senza sfasciare un quadro comunque precario – la sua consiliatura nasce, si ricorderà, all’insegna dell'”anatra zoppa” – non sarà facile. (c. a.) (Foto tratta dalla pagina facebook di Talerico)
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