COSENZA Si era chiuso il 21 novembre 2022 il processo celebrato nei confronti di Mario Perri, ultimo degli imputati in attesa di giudizio nel procedimento scaturito dall’inchiesta che ha disarticolato il gruppo Rango-Zingari di Cosenza. Lunghissimo l’iter giudiziario per Perri, difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese. Dopo una sentenza di primo grado che lo condannava 5anni e 2 mesi, è arrivata una sentenza della Corte di Appello che confermava quella di primo grado. Poi la Cassazione ha annullato con rinvio, poiché occorreva riqualificare il reato da estorsione consumata in estorsione tentata. Seguirà una seconda decisione della Corte di Appello con rinvio in Cassazione ed una riduzione della pena finale di soli tre mesi. Il successivo passaggio ha portato ad una nuova decisione della Cassazione che ha accolto il ricorso dell’avvocato Calabrese con conseguente rinvio ad altra sezione della Corte di Appello, relativamente al trattamento sanzionatorio.
Il processo “Rango-Zingari” si è con la definizione dell’ultimo imputato, accusato di associazione mafiosa ed estorsione: reato commesso per favorire proprio la stessa associazione. La pena finale, con una riduzione di oltre 7 mesi rispetto alla prima sentenza, è di condanna a 4 anni e 5 mesi di reclusione.
Questa mattina, la Corte d’Appello (Ufficio esecuzioni penali) ha notificato il provvedimento che dispone «il periodo di custodia cautelare sofferto pari 5 mesi e 14 sia computato in espiazione della pena a lui inflitta con la sentenza in esecuzione. La pena residua a suo carico nella misura di zero». (f.b.)
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