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Il Lotto Praia-Tarsia “scomparso” e i fondi spostati. «Nubi fosche» sull’Alta Velocità in Calabria

Tre deputati del Pd: «Progetti spariri dal sito istituzionale, che dice Salvini?». Santo Biondo (Uil) chiede chiarimenti a Occhiuto

Pubblicato il: 22/06/2023 – 11:48
Il Lotto Praia-Tarsia “scomparso” e i fondi spostati. «Nubi fosche» sull’Alta Velocità in Calabria

CATANZARO Per il segretario regionale della Uil Santo Biondo quelle che si addensano sull’Alta Velocità ferroviaria fra Salerno e Reggio Calabria sono «nubi fosche». I deputati del Partito democratico Paola De Micheli, Anthony Barbagallo e Marco Simiani chiedono, invece, al ministero alle Infrastrutture Matteo Salvini di chiarire che fine abbiano fatto, sui siti istituzionali, il progetto originario di Rfi e il lotto Praia-Tarsia. È il giorno delle polemiche su una delle infrastrutture più attese.

«Occhiuto chiarisca cosa sta accadendo sull’Alta Velocità»

Esordisce Biondo: «Se la notizia dello spostamento del finanziamento delle opere, previste per la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria fra Salerno e Reggio Calabria, dal Pnrr ai Fondi di coesione o ad altre forme di sostegno nazionale fosse confermata saremmo davanti all’ennesimo paradosso in salsa italiana. Da tempo, infatti, sosteniamo che sulla realizzazione di quella che è una delle infrastrutture più importanti per lo sviluppo della Calabria si stavano addensando nubi fosche». Il segretario generale della Uil calabrese, in una nota, chiede «al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, il cui silenzio appare paradossale, di chiarire quanto sta accadendo per il bene della Calabria che non può perdere un’altra occasione di sviluppo».
«Avevamo prospettato – aggiunge Biondo – il rischio che questa opera non venisse sostenuta dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’abbiamo fatto in splendida solitudine, mentre c’era chi giocava a carte coperte e non ha favorito la realizzazione dell’opera in tempi celeri. Ma c’è di più. Adesso si apre una partita importante: quella della ricollocazione dell’ingente dote finanziaria che era stata destinata all’Alta velocità fra Campania e Calabria. Da parte nostra siamo convinti che, per evitare l’ennesimo scippo ai danni delle calabresi e dei calabresi, vada mantenuta la territorialità dell’investimento finanziario prospettato. Ma non solo. Oggi, ribadendo la nostra posizione, vorremmo capire come si organizza il nuovo ragionamento sulla realizzazione dell’infrastruttura, come e in che tempi si interverrà per l’ammodernamento della galleria Santo Marco, quale sarà il quadro finanziario, quali saranno i termini pluriennali dell’investimento e, soprattutto, se lo stesso garantirà il completamento dell’opera da Battipaglia a Reggio Calabria nella convinzione che questa sia un infrastruttura determinante per lo sviluppo del porto di Gioia Tauro verso il quale non vorremmo dover registrare un deficit di attenzione parte della politica». «Al ministero delle Infrastrutture, quindi – sostiene ancora il segretario generale della Uil calabrese – chiediamo di fornire ai nostri dubbi delle spiegazioni plausibili in tempi brevi, nella convinzione che la Calabria debba avere la certezza sulla realizzazione dell’opera con dati di indubbia provenienza, risorse disponibili e cronoprogramma certo».

I deputati del Pd e il lotto calabrese scomparso

«Il ministro Salvini faccia chiarezza sull’iter per la realizzazione dell’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria, come da progetto RFI, composto da tre lotti: Battipaglia-Praia, Praia-Tarsia e il raddoppio della galleria Santomarco»: è quanto chiedono i deputati del Partito democratico Paola De Micheli, Anthony Barbagallo e Marco Simiani in un’interrogazione al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.
I parlamentari chiedono «le ragioni per le quali sui siti istituzionali non sia più rintracciabile il progetto originario Rfi così come il Lotto 2 Praja-Tarsia, non siano state prese iniziative volte a velocizzare l’iter già avviato – per un’opera strettamente connessa al Ponte sullo Stretto la cui realizzazione è stata più volte caldeggiata dallo stesso ministro – e non sia stato informato il Parlamento sul percorso dell’opera e su eventuali criticità emerse».

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