PIACENZA Non era “impresentabile” e poteva essere candidata. Olga Marsico, calabrese di origine, piacentina di adozione, non ha mai commesso alcun reato (era accusata di peculato) e dunque, candidata nella lista di Forza Italia in quota Udc alle comunali piacentine del 2022, non era da inserire nella lista di “proscrizione” della Commissione parlamentare Antimafia.
Ne ha dato notizia questa mattina il quotidiano Libertà riferendo la sentenza terza sezione penale della Corte di appello di Milano chiamata a pronunciarsi sul reato di peculato di cui era accusata la candidata piacentina.
I giudici hanno assolto Marsico dall’accusa di peculato perché il fatto «non costituisce reato». I fatti risalgono a quando, nel Milanese, la donna ricopre il ruolo di direttrice dei servizi generali e amministrativi nel settore scolastico in un istituto pubblico. Richiede e riceve un’indennità – 3.800 euro – per la quale, in quel momento preciso, non avrebbe avuto titolo. Lo avrebbe avuto invece in seguito, visto che l’amministrazione scolastica le avrebbe dovuto versare 4.996 euro come premio di produzione. Restituisce il tutto e si scusa facendo riferimento all’emergenza dovuta a un lutto personale e pensando che la storia finisse così. Invece viene denunciata da una collega ed è costretta a difendersi in giudizio. Per il Pm è peculato, ma ora la corte d’appello l’ha completamente prosciolta da ogni accusa.
«Sono contenta perché è venuta fuori la verità – commenta l’interessata – e ringrazio tutte le persone che hanno creduto in me, ma anche chi non ha creduto in me perché evidentemente non mi conosceva bene. Il mio partito? Da Forza Italia ho riscontrato indifferenza totale».
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