CATANZARO Marcello Minenna, assessore all’Ambiente e alle Partecipate della giunta regionale, è stato posto agli arresti domiciliari su richiesta della procura di Forlì per fatti relativi al periodo nel quale era direttore dell’Agenzia delle Dogane. Il provvedimento è stato eseguito dalla polizia. L’accusa è corruzione e vede coinvolto, assieme a Minenna, l’imprenditore Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega per tre legislature, in carica fino al 2018.
I due avrebbe concluso un patto per il quale Pini, alla luce dei suoi trascorsi nel movimento, avrebbe promesso a Minenna di accreditarlo nel partito “Lega Salvini Premier”, in modo che venisse considerato un manager legato al movimento e gli avrebbe promesso la riconferma della nomina a direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo.
Minenna, da parte sua, avrebbe accettato le promesse di accreditamento nella Lega e di riconferma della nomina in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica agli interessi privati dell’imprenditore Pini. In particolare, l’allora direttore generale, «a fronte delle richieste di intervento di Pini in occasione delle importazioni di merci per il contrasto al Covid-19» si sarebbe messo al servizio di Pini intervenendo con gli uffici territoriali per risolvere il problema dell’imprenditore. In sostanza, Minenna – i fatti sarebbero stati commessi a Forlì nel marzo 2020 – avrebbe dato ordine ai propri collaboratori di mettersi a disposizione di Pini per risolvere i problemi dell’imprenditore con lo sdoganamento della merce, per superare eventuali intoppi nella fase degli accertamenti». Minenna è stato nominato assessore regionale in Calabria nello scorso gennaio.
Provvedimenti cautelari sono stati emessi anche nei confronti di funzionari della Prefettura di Ravenna e dell’Ausl Romagna. In tutto sono 34 i provvedimenti cautelari. L’indagine riguarda vari episodi di corruzione ed è scaturita da un’inchiesta sul traffico di droga. (p.petrasso@corrierecal.it)
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