CATANZARO È stato siglato alla Cittadella di Catanzaro, un accordo tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il direttore dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà “Inmp”, Cristiano Camponi, per avviare un rapporto di cooperazione per lo sviluppo e la promozione di modelli innovativi di assistenza sanitaria e socio-sanitaria di qualità a vantaggio di persone in particolare stato di vulnerabilità socio-economica. Lo riferisce una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale. «La cooperazione, che vedrà il coinvolgimento delle Aziende sanitarie provinciali – è detto nella nota – è finalizzata al contrasto alla povertà sanitaria e alle disuguaglianze di salute sul territorio regionale consentendo così un migliore accesso alle cure per gli assistiti più vulnerabili. È previsto un ampliamento in particolare dell’offerta assistenziale nel campo dell’odontoiatria sociale, della ginecologia, dell’oculistica, della dermatologia etc.., anche con la fornitura di protesi quali dentiere e occhiali, ponendo particolare attenzione anche alla popolazione carceraria e alla presa in carico e assistenza sanitaria ai migranti in condizioni di vulnerabilità. La Regione e l’Inmp attueranno interventi, attività e misure organizzative finalizzate ad assicurare, relativamente all’offerta di salute, il più efficace ed efficiente concorso alla gestione delle situazioni di crisi, emergenza e superamento della stessa. Le attività previste dall’accordo si integreranno con il Programma Nazionale Equità nella salute 2021-2027, approvato con decisione di esecuzione della Commissione Europea (2022) 8051 del 4 novembre 2022, che ha tra i suoi obiettivi il rafforzamento dei servizi sanitari e socio-sanitari al fine di renderne più equo l’accesso e, tra le aree di intervento, il contrasto alla povertà sanitaria». «La Regione, attraverso Pn Equità – riporta la nota – ha ottenuto uno specifico finanziamento che consentirà di intervenire in modo mirato ed efficiente, nell’implementare le attività sanitarie per la tutela delle vulnerabilità presenti nel territorio ad altra deprivazione socio-economica. Nell’ambito del Programma nazionale equità nella salute, la Regione è assegnataria di ulteriori finanziamenti nelle aree tematiche screening oncologici, medicina di genere e per le cure della salute mentale. Le progettualità declinate dalla Regione hanno consentito di ottenere di un finanziamento che consentirà di intervenire in modo mirato ed efficiente per implementare la tutela delle vulnerabilità presenti nel territorio. La mission dell’Inmp, ente del Servizio sanitario nazionale, è promuovere attività di assistenza, ricerca, formazione e sviluppo di conoscenze e sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia e favorire l’accesso ai servizi sanitari da parte dei gruppi sociali più svantaggiati, attraverso un approccio transculturale e orientato alla persona. Nell’ambito dell’accordo, l’Inmp è riconosciuto quale centro di competenza per la realizzazione di attività di assistenza e presa in carico, studio, ricerca e supporto tecnico-scientifico e informativo riguardanti l’offerta di salute per le popolazioni migranti e per quelle in condizioni di povertà sul territorio regionale». «La Regione attraverso la collaborazione dell’Inmp – è detto ancora nella nota – ha previsto uno specifico intervento sul proprio territorio mirato alla promozione dell’equità in ambito sanitario, alla riduzione delle disuguaglianze di salute e alla promozione del benessere della popolazione residente e l’attuale Amministrazione regionale della Calabria intende incidere in modo significativo sulle condizioni di svantaggio socio-economico riscontrate sul territorio regionale mediante un’azione combinata con tutti gli Enti in grado di modificare l’offerta di salute complessiva. La collaborazione tra le parti, avviata con l’accordo sottoscritto, nell’ottica della trasferibilità futura del modello di intervento sperimentato nella Regione, potrà costituire una base ottimale per il successivo sviluppo di un sistema di stratificazione della popolazione per livelli di rischio, fondato anche sul consolidamento e sull’integrazione dei flussi informativi esistenti, per individuare e garantire la presa in carico dei gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili». (Ansa)
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