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la sentenza

Lamezia, «inammissibile» il ricorso di Ruberto contro Ruggero Pegna e il Comune

Per il Tribunale l’ente non è rimasto in silenzio mentre la presunta incompatibilità del consigliere «ha già esaurito i suoi effetti nel 2019»

Pubblicato il: 23/06/2023 – 11:17
di Giorgio Curcio
Lamezia, «inammissibile» il ricorso di Ruberto contro Ruggero Pegna e il Comune

LAMEZIA TERME Il Tribunale ordinario di Lamezia Terme presieduto da Giovanni Garofalo (Teresa Valeria Grieco giudice estensore) ha respinto il ricorso presentato da Vincenzino Ruberto contro il Comune di Lamezia Terme e il consigliere comunale di Lamezia, Ruggero Pegna. Il 22 giugno 2022, infatti, Ruberto (primo dei consiglieri non eletti) aveva adito il Tribunale lametino per ottenere l’illegittimità del silenzio riservato dall’amministrazione comunale dopo la diffida presentata il 14 dicembre 2021 e così da imporre al Comune di dichiarare la decadenza del consigliere comunale Ruggero Pegna.

Il caso

Tutto è legato alla nota vicenda sulla presunta incompatibilità dell’ex candidato a sindaco per una serie di cartelle di pagamento per l’importo di 3.333,88 euro (qui la notizia). Pegna, dal canto suo, aveva sempre sostenuto che i debiti verso l’ente fossero frutto «di un errore dell’amministrazione che aveva considerato il promoter comproprietario di un immobile per il quale risultava omesso il pagamento dell’Imu». Una tesi peraltro accolta dal pm del Tribunale di Lamezia Terme che, nel frattempo, aveva presentato richiesta di archiviazione, in parte motivata all’epoca dalla sospensione del Consiglio comunale.

Le richieste di Ruberto

Ruberto, quindi, aveva chiesto che il Tribunale dichiarasse illegittimo il silenzio dell’ente, imponendogli di provvedere – se necessario – con la nomina di un commissario ad acta. Così come ricostruito dal Tribunale ordinario lametino, il Comune di Lamezia Terme si è costituito in giudizio perché «il silenzio inadempimento non può configurarsi in presenza di posizioni giuridiche di diritto soggettivo, che non necessita dell’intermediazione amministrativa, mentre l’azione contro il silenzio presuppone posizioni di interesse legittimo» ponendosi e ritenendosi, in buona sostanza, in una posizione di neutralità rispetto ai soggetti in causa. Ruggero Pegna, invece, si è costituito contestando le richieste di Ruberto, «evidenziando di essere in carica non per effetto della dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità resa il 20.12.2019 e della successiva proclamazione, ma per effetto di una successiva dichiarazione, resa il 3.11.2021 in seguito alle elezioni suppletive svolte a Lamezia Terme nell’ottobre 2021».

«Domanda inammissibile»

Secondo il Tribunale di Lamezia Terme «è evidente che la competenza a dichiarare l’eventuale ineleggibilità, decadenza e incompatibilità appartiene a questo Tribunale, che comunque non potrebbe dichiarare illegittimo il silenzio dell’amministrazione, né sostituirsi alla stessa mediante la nomina di un commissario, non rientrando siffatte questioni nella sua giurisdizione». La verifica da compiere, invece, riguarda la presunta dichiarazione mendace e stabilire se possa – ed in che misura – inficiare la delibera di proclamazione. Anche su questo aspetto il Tribunale ha spiegato che la dichiarazione da tenere in considerazione è quella in base alla quale Ruggero Pegna ricopre attualmente la carica di consigliere, cioè quella del 3 novembre 2021, confluita nella deliberazione del consiglio comunale n. 1 del 3.11.2021, successiva alle elezioni dell’ottobre 2021. Con tale delibera il Consiglio Comunale, dopo aver preso atto della intervenuta decadenza del precedente Consiglio per effetto della sentenza del Tar che ne ha disposto lo scioglimento, «ha ritenuto di precedere alla convalida degli eletti mediante la verifica della inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità». Per quanto riguarda, invece, la dichiarazione del 20 dicembre 2019, attualmente al vaglio del giudice penale, secondo il Tribunale la presunta infedeltà di quella dichiarazione non può inficiare la delibera di proclamazione del 3.11.2021 perché, anche se fosse mendace, non è posta alla base dell’attuale deliberazione del Consiglio Comunale. La dichiarazione resa il 20.12.2019 ha spiegato ed esaurito i suoi effetti in quella tornata elettorale del 2019, e non ha avuto alcuna ultrattività o reviviscenza nella successiva competizione elettorale, che si è svolta ex novo. Attualmente, infatti, il consigliere Ruggero Pegna è in carica sulla base di una nuova elezione, al cui esito ha dichiarato di non avere cause di incompatibilità. Dichiarazione esaminata e vagliata dal consiglio comunale che ha proceduto alla delibera di convalida delle elezioni. Secondo i giudici «anche a voler ritenere, per assurdo, che quella dichiarazione esplicasse ancora qualche effetto, è necessario rilevare che il consigliere Pegna ha comunque effettuato un versamento delle presunte somme a debito, sanando l’eventuale situazione di incompatibilità».

La decisione 

Quindi il Tribunale ha respinto il ricorso proposto da Vincenzino Ruberto per l’inammissibilità della richiesta di dichiarare illegittimo il silenzio serbato dall’amministrazione comunale ed anche per la declaratoria di incompatibilità del resistente alla carica di consigliere comunale del Comune di Lamezia Terme, Ruggero Pegna, con la condanna al pagamento delle spese giudiziali per 2.906 euro.

Pegna: «Spero che su questa vicenda cali il sipario»

Sulla vicenda è intervenuto il diretto interessato Ruggero Pegna che in una nota afferma di aver letto «la sentenza del Tribunale di Lamezia con cui è stato respinto l’ennesimo ricorso di un candidato del mio stesso partito che, non essendo stato eletto, ha subito iniziato, insieme al suo legale, una vera battaglia per prendere il mio posto nel consiglio comunale di Lamezia, peraltro con condanna a pagare tutte le spese legali. Ho sempre avuto fiducia – sottolinea Pegna – che fosse riconosciuta l’insussistenza di qualsiasi profilo di incompatibilità, come recita testualmente la sentenza. Ringrazio l’intero consiglio comunale, il mio legale Tiziano Lio e i tanti che, sin dall’inizio, hanno manifestato nei miei confronti stima e affetto. Su tutta questa vicenda, frutto di un fare politico basato su interessi personali, ipocrisia e pochezza umana e culturale, spero che cali il sipario. Personalmente, come ho fatto nei tre anni di questa nuova esperienza, continuerò a profondere il mio impegno civile e sociale con passione, libertà di opinione e pensiero, esclusivamente per il bene della città». (g.curcio@corrierecal.it)

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