VIBO VALENTIA «Credo che ormai due concetti siano unanimemente condivisi: se non cresce il Sud e le sue regioni più svantaggiate come la Calabria, non cresce il Paese e se non si dota la Calabria delle infrastrutture basilari, non le si consente di promuovere sviluppo e nuovo occupazione. Oggi, con un Governo di legislatura e dall’ampio mandato popolare, le iniziative della Calabria per lo sviluppo possono avere più speranze di realizzarsi in tempi relativamente brevi. La Regione non sta tralasciando nulla». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso intervenendo al convegno su “Infrastrutture e sviluppo” organizzato a Vibo Valentia dall’ “Associazione difesa dei diritti e del territorio”. Per Mancuso «il ministro Salvini è determinato. L’idea del Ponte sullo Stretto, su cui il Governo punta molto, ritengo possa essere una delle grandi opportunità che dobbiamo e possiamo cogliere: sia per togliere dall’isolamento la Calabria e la Sicilia, che per avvicinare l’Europa al Mediterraneo, che va visto non soltanto come un mare di problemi, ma come una grande opportunità per il dialogo e le prospettive di cooperazione e sviluppo con i Paesi del sud del mondo. Il Ponte sullo Stretto di per sé, per gli investimenti che comporta e l’occupazione che consentirà, è una grande occasione, ma lo è anche perché consentirà la realizzazione di tutte le altre infrastrutture collaterali: Alta velocità ferroviaria per il Sud; modernizzazione della 106 e dell’Autostrada Sa/Rc; rilancio degli scali aeroportuali e il pieno sviluppo del porto di Gioia Tauro con l’accrescimento della competitività dei porti di Crotone, Corigliano, Palmi e Vibo Valentia». Ad avviso del Presidente del Consiglio regionale «il Porto di Gioia Tauro è un’altra delle grandi sfide da continuare a vincere, visto che è l’hub di transhipment tra i maggiori in Europa con il primato nazionale dei 3.146.533 teus movimentati, sapendo, però, che resistono criticità ormai insostenibili. Mi riferisco all’urgenza di sviluppare il retroporto (tra i più imponenti d’Italia), che deve interfacciarsi con gli snodi del Paese per attrarre investimenti. Qui, come a Lamezia, nel Crotonese e in altre aree della Calabria un ruolo decisivo spetta alla Zes. Noi dobbiamo, come ha sostenuto più volte il commissario Giosi Romano che sta facendo un ottimo lavoro, alimentare il circuito della fiducia, in particolare da parte del sistema imprenditoriale locale e nazionale. L’azione della Zes è decisiva per attrarre investimenti, ma per rendere possibile questo cambio di scenario e di marcia, c’è bisogno di un sussulto di responsabilità e una sinergia collaborazione fra istituzioni e soggetti dello sviluppo». E di seguito: «Ciò su cui dobbiamo insistere è la sinergia tra istituzioni di ogni livello e tra pubblico e privato, sia per premiare merito e competenza che per impedire l’inquinamento mafioso e la corruzione, che sono due ipoteche enormi sul futuro della Calabria di cui dobbiamo liberarci per difendere la democrazia e lo sviluppo nella legalità».
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