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Russia: Prigozhin nascondeva 43 milioni di euro

La scoperta vicino al rifugio del leader della Wagner (scomparso da ieri)

Pubblicato il: 25/06/2023 – 20:17
Russia: Prigozhin nascondeva 43 milioni di euro

MILANO Secondo il media pietroburghese Fontanka cinquemila banconote per un valore di circa quattro miliardi di rubli, l’equivalente di 43 milioni di euro, sono stati trovati in scatole vicino al rifugio del fondatore e leader della compagnia di mercenari Wagner Evgeny Prigozhin. Con essi vi erano cinque chili di lingotti d’oro, sei pistole e cinque mattonelle da un chilo di “polvere bianca”, non meglio specificata dal media. Tra i documenti trovati anche un passaporto con la fotografia di un altro uomo, ma a nome di Prigozhin, un sosia, secondo Fontanka. Tuttavia, in un altro dei passaporti trovati, a quanto pare, c’è una foto dello stesso Prigozhin, e non un sosia. Il passaporto è stato rilasciato a nome di Vladimir Bobrov. Una persona con tali dati esiste davvero, questo è un ingegnere di Ostashkov, che si è candidato più volte alle elezioni locali del Partito Liberal Democratico. Ciò che lo collega a Prigoghin non è chiaro. L’edizione di San Pietroburgo di Fontanka sabato pomeriggio ha pubblicato la notizia di una perquisizione nella presunta sede del capo della Wagner Prigozhin, durante la quale, come affermato, sono stati trovati passaporti stranieri con una foto di Prigozhin, ma nel nome di altre persone. Successivamente, la notizia è stata cancellata, per quali motivi non è noto. Secondo un altro articolo ancora sul sito di Fontanka, durante la perquisizione all’Hotel Trezzini, che si ritiene fosse l’ufficio di Prigozhin, le scatole con i soldi erano all’interno di una auto bianca. Un altro passaporto trovato con una foto di Prigozhin è a nome di Dmitry Geiler. Nel 2021, Radio Liberty ha scritto che la clinica Sogaz di San Pietroburgo ha avuto stretti collaboratori di Vladimir Putin. Anche Geiler era tra i pazienti, di fronte al suo nome nel database dei clienti c’era la scritta “super Vip”. Si può presumere che il paziente fosse in realtà il capo della Wagner. Tra i passaporti trovati, le cui foto sono state pubblicate da Fontanka, c’è davvero un passaporto del sosia di Evgeny Prigozhin, che ha visitato la Lituania sotto le sue mentite spoglie nel 2020 (il vero Prigozhin era già soggetto alle sanzioni dell’UE a quel tempo.

Prigozhin scomparso

A meno di 24 ore dall’intervento di Minsk, il leader della milizia privata Prigozhin, sembra scomparso nel nulla. Il leader dei miliziani della Wagner aveva accettato ieri di lasciare la Russia e di andare, al momento, in Bielorussia, insieme ai suoi uomini, in un accordo mediato da Minsk. Tuttavia, dove si trovi in questo momento non è chiaro. Le ultime informazioni sono di ieri sera, con un video di Prigozhin che lasciava il quartier generale del distretto militare a Rostov sul Don dopo aver accettato di trasferirsi in Bielorussia.In base all’accordo, le accuse penali contro Prigozhin saranno ritirate, ma rimangono molte domande sui dettagli. Per quanto riguarda i combattenti della Wagner, il portavoce del Cremlino Peskov ha detto che non dovranno affrontare azioni legali per aver preso parte alla marcia verso Mosca. Il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, che ieri ha mediato con Prigozhin per fermare l’avanzata delle truppe Wagner in Russia, ha avuto oggi colloqui telefonici con il presidente russo Vladimir Putin e l’ex presidente kazako Nursultan Nazarbayev.

Blinken «Crepe nel sistema di potere di Putin»

«La crisi in Russia rivela crepe nel sistema di potere di Vladimir Putin». Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. «La crisi che ha sconvolto la Russia nella giornata di ieri ha detto ancora Blinken – con l’avanzata verso Mosca interrotta all’ultimo dal gruppo paramilitare Wagner, dimostra come, decidendo d’invadere l’Ucraina, il presidente Vladimir Putin abbia seminato il caos nel suo stesso Paese. Sedici mesi fa Putin era alle porte di Kiev, sperava di prendere la città in una manciata di giorni e di cancellare l’Ucraina dalle mappe. Ora deve difendere Mosca, la capitale della Russia, contro un gruppo di mercenari che lui stesso ha creato”, ha osservato il capo della diplomazia di Washington».

La Cina sostiene la Russia

La Cina, nel frattempo, sostiene la Russia «nel mantenimento della stabilità nazionale». E’ quanto si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri postata sul suo sito web in merito al caos creatosi in Russia sulle vicende collegate al gruppo Wangner nel fine settimana. «Questi sono affari interni della Russia», precisa la nota, secondo cui «in qualità di vicino amichevole e partner di cooperazione strategica globale nella nuova era, la Cina sostiene la Russia nel mantenere la stabilità nazionale e nel raggiungere lo sviluppo e la prosperità».

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