CHIARAVALLE CENTRALE Dal Gal “Serre Calabresi” giunge «soddisfazione per la riuscita della manifestazione ciclistica Randonnée del Blokko Kalabro, il progetto sportivo dalla forte connotazione promozionale, alla seconda edizione, messo in campo dall’Amministrazione Comunale e dagli atleti del Blokko Racing Team di Roma, proposto tra le iniziative di promozione turistica sostenibile sul territorio della Calabria con l’avviso pubblico relativo alla Legge regionale 13/85». È quanto si legge in una nota del Gal Serre Calabresi che aggiunge: «Un unico grande percorso in sella alla bicicletta; un tracciato di 183 km e un dislivello di 3.500 m., che ha condotto i ciclisti da Amaroni fino a Stilo e ritorno, attraverso la ciclovia dell’Appennino calabro e la costa di tre province: Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria».
«Un evento al quale il Gal “Serre Calabresi” guarda con favore – è detto – per la sua valenza ed in quanto in linea con la strategia di sviluppo dello stesso Gruppo di Azione locale, per la valorizzazione delle aree interne e montane, con la predisposizione di importanti progetti per incentivare la fruizione del territorio con le sue peculiarità e bellezze con forme di turismo sostenibile, incentivando la mobilità lenta e offrendo risposte anche alla domanda del settore del cicloturismo. Per due giorni, grazie a questa manifestazione, lo sport è stato strumento di promozione del territorio, ponendo in risalto le molteplici potenzialità. Diverse sono state le tappe in centri dell’area Gal».
«La randonnée del Blokko Kalabro – spiegano gli organizzatori – è un viaggio verso una destinazione: la Calabria; un indimenticabile percorso di conoscenza degli aspetti più profondi e intimi attraverso i quali il territorio si racconta».
L’evento ha preso il via nel tardo pomeriggio del 23 giugno nella sala consiliare comunale, per l’occasione divenuta anche vetrina dei prodotti del territorio, del brand Amaroni Mieli e punto di degustazione; ad accogliere gli atleti del Blokko, con a capo l’amaronese Pietro Olivadoti, il sindaco Luigi Ruggiero, i primi cittadini di Centrache e Vallefiorita, Fernando Sinopoli (intervenuto anche in rappresentanza dal Gal “Serre Calabresi”, quale consigliere) e Salvatore Megna. Presenti, ancora: Gregorio Muzzì, già direttore tecnico del Gal Serre Calabresi e grande appassionato di ciclismo, Francesca Pungitore e Anna Giampà, rispettivamente presidente della locale Pro Loco e consigliere regionale Unpli Calabria, amministratori e cittadini.
Nelle parole di Pietro Olivadoti e Aurelia Ventura del Racing Team, dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali il senso dell’iniziativa verso un obiettivo comune: il ciclismo come condivisione del piacere di pedalare in mezzo alla natura, attraversando luoghi, cime solitarie, antichi borghi, che meritano di essere vissuti: la bici che equipara perché quando si pedala lo sforzo e la fatica diventano uguali per tutti, annullando ogni differenza; il ciclismo come opportunità per far conoscere una terra fiera e straordinaria, attirare turisti e visitatori, contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, che vede l’impegno costante dei sindaci, in uno con le rispettive associazioni e comunità.
Il viaggio-racconto tra paesaggi, enogastronomia, luoghi incontaminati, punti d’interesse storico-culturali è partito dal centro storico di Amaroni il 24 giugno di prima mattina; a infoltire il gruppo dei temerari ciclisti- randonneurs romani, amaronesi, turisti e atleti giunti da Riace in bicicletta.
L’iniziativa è in linea con la filosofia di Appennino Bike Tour, di cui Amaroni è comune tappa sin dalla prima edizione, che promuove le bellezze della Dorsale attraverso forme di turismo sostenibile.
La “pedalata” nell’entroterra delle Serre è un itinerario sensoriale arricchito di sapori con la degustazione allestita nel Comune di Centrache, dove è possibile ammirare, tra l’altro, la chiesetta di San Nicola, importante testimonianza del paesaggio rurale del luogo, che si erge austera sull’ampia vallata del Ceramidìo, dominandola.
Arrivando nel territorio di Mongiana, di generosa bellezza naturalistica, il ristoro dalla calura della giornata è offerto agli atleti dalla purezza dell’acqua che sgorga dalla Fontana delle Femmine (delle Belle Donne).
E come non rimanere affascinati dal Passo di Pietra Spada, il valico tra Serra San Bruno e Pazzano, nel cuore dell’Appennino Calabro, con la folta vegetazione, i faggi, le fresche acque sorgive; qui la natura appare in tutta la sua potenza avvicinando l’uomo al sublime.
Luoghi incantevoli che parlano, se solo abbiamo la voglia di osservarli e la pazienza di ascoltarli… come Ziia, frazione di Caulonia, abitato da pochissime famiglie, Nardodipace, Stilo, i calanchi di Pazzano, un museo a cielo aperto, Badolato, arroccata sulla collina, con i caratteristici “catoj”, dove si può gustare un ottimo gelato artigianale, Elce della Vecchia, frazione di Guardavalle, con i suoi straordinari percorsi montani, il vicino querceto di Pietra Cupa, le meravigliose coste, il blu intenso del mar Ionio, i 21 tornanti del comune di Montauro, che aprono alla meravigliosa vista sulla Baia di Soverato.
Dopo circa 10 ore, il rientro ad Amaroni, con un passaggio dall’area naturalistica di località Serra, luogo incontaminato attraversato dal Fiume Ferrera, con una ricca vegetazione e spettacolari cascate d’acqua naturali.
Foto di gruppo presso la stazione di ricarica e assistenza e-bike donata da Legambiente ad ogni comune tappa di Appennino Bike Tour e poi via al laboratorio del gusto, la tappa gastronomica, un’esperienza didattica e sensoriale per promuovere i prodotti d’eccellenza e la cucina tradizionale calabrese, anche in accostamento al miele, realizzato dagli chef del territorio.
Per tutti gli ospiti un omaggio, memoria di un’esperienza di passione, amicizia, divertimento, conoscenza: un simpatico cofanetto con le cartoline dei momenti più rappresentativi e divertenti delle edizioni 2022 e 2023.
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