LAMEZIA TERME Hanno deciso di patteggiare Claudio Arpaia, 55 anni, sua moglie Annamaria Del Gaudio 47 anni, e Armon Antonio Gloriano Rossi, 53 anni. Il gip di Lamezia Terme Domenico Riccio ha applicato nei confronti di Claudio Arpaia e della moglie la pena di un anno, undici mesi, 10 giorni e 14mila euro di multa (pena sospesa). Per Rossi il giudice ha applicato la pena di due anni, otto mesi e 20 giorni e 10mila euro di multa.
Non solo.
Il gip Riccio ha disposto la confisca di 585mila euro nei confronti di Arpaia e della moglie Del Gaudio per il reato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Disposta, inoltre, la confisca di 680mila euro nei confronti di Arpaia, Del Gaudio e Rossi perché profitto di due reati di riciclaggio. Il totale della confisca è di un milione e 265mila euro.
Inizialmente il sostituto procuratore di Lamezia aveva chiesto il rinvio a giudizio per i tre imputati i quali, in seguito, hanno chiesto di patteggiare precisando, attraverso i propri legali, che il consenso era subordinato alla sospensione condizionale della pena e alla non menzione della condanna ne certificato del casellario giudiziale. E, per quanto riguarda Rossi, l’interessa era anche quello di sostituire la reclusione con la detenzione domiciliare.
Il giudice ha tenuto conto sia dell’incensuratezza degli imputati Arpaia e Del Gaudio e della loro condotta collaborativa nel corso delle indagini preliminari.
Per quanto riguarda la confisca il gip, in conformità a quanto richiesto dal pubblico ministero Giuseppe Falcone, ha ritenuto corretto la quantificazione effettuata dal pm sulla base delle indagini svolte e delle dichiarazioni rese dagli imputati Arpaia e Del Gaudio.
Si tratta di 585mila euro relativi al capo di imputazione di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. In particolare si tratta di 480mila euro, somma oggetto del primo trasferimento ai coniugi Arpaia, parte della quale veniva reinvestita nella società Luxe srl e parte nella Arpaia srl.
Poi vi sono 380mila euro relativi a un capo di riciclaggio che corrispondono alla somma che consegnata a Rossi per porre in essere l’operazione con cui veniva acquistato l’immobile da destinare a struttura ricettiva gestita dalla società Selecta.
Altre 300mila euro corrispondono alla somma versata in contati per acquistare un immobile a Pinzolo.
In sostanza, queste somme coincidono ai reati di autoriciclaggio contestate agli Arpaia e di riciclaggio contestati a Rossi. Somme di denaro che venivano dapprima consegnate ad Armani (per il quale si procede separatamente) e da questi a Rossi e infine impiegate da quest’ultimo nelle operazioni volte a ostacolare l’identificazione del denaro di provenienza delittuosa. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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