ROGLIANO Esiti positivi per la sopravvivenza dell’ospedale “Santa Barbara” di Rogliano sono scaturiti dall’incontro tenuto ieri pomeriggio presso la sede dell’Azienda ospedaliera di Cosenza tra il commissario straordinario, Vitaliano De Salazar, il Direttore Sanitario Aziendale dell’Ao, Francesco Amato, e i sindaci di Rogliano, Giovanni Altomare, di Malito, Francesco De Rosa, di Marzi, Pietro Tucci, in rappresentanza di tutti i Sindaci dell’area sud cosentina, presente, per la delegazione del Savuto, l’ex direttore amministrativo della stessa Ao, Giuseppe Altomare.
Dopo un’ampia analisi sulle prospettive del presidio ospedaliero, il commissario si è impegnato per la conferma del reparto di Medicina generale, con 17 posti letto come da programmazione regionale, e del servizio di Radiologia con Tac; per la riattivazione del Punto prelievi con sala per le donazioni. Già dagli inizi dell’imminente mese di luglio sarà possibile effettuare, presso tutte le farmacie della regione, prenotazioni per i servizi disponibili. La riapertura degli ambulatori è subordinata all’esito della prevista implementazione di nuovo personale medico e infermieristico. In questo quadro e dopo il completamento dei lavori di adeguamento, potrà essere attivato l’ambulatorio di Endoscopia. Il commissario De Salazar ha esposto l’esigenza di commisurare gli interventi di riqualificazione dell’ospedale del Savuto alla disponibilità delle risorse aziendali e al rispetto dei piani di investimento corrispondenti agli indirizzi di programmazione. In ogni caso, l’Ao è determinata a dare risposte possibilmente soddisfacenti all’utenza e ai territori.
Il sindaco Altomare, dal canto suo, ha sottolineato come le rivendicazioni locali siano legittime e, nella loro responsabile formulazione, siano attente alla loro sostenibilità. «Ci rendiamo conto – ha rilevato – delle difficoltà di questa fase e, tuttavia, da amministratori pienamente consapevoli dell’attuale congiuntura, non possiamo non attenerci a criteri di praticabilità delle soluzioni. Chiaro è che non accetteremo ridimensionamenti, né ipotesi di riconversione, convinti come siamo che questo territorio, come la stessa regione, non possa perdere un presidio ospedaliero, men che meno un presidio che ha mezzo secolo di vita e che ha una storia di riconosciuta efficienza. Saremo vigili e ci auguriamo che l’attuale management aziendale possa riguadagnare le condizioni che permettano la elaborazione e l’avvio di concreti piani di potenziamento».
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