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La dichiarazione

Putin parla alla nazione: «Abbiamo evitato uno spargimento di sangue»

Il premier russo ha parlato in diretta tv: «Potevamo sopprimere la ribellione»

Pubblicato il: 27/06/2023 – 0:18
Putin parla alla nazione: «Abbiamo evitato uno spargimento di sangue»

MOSCA Vladimir Putin parla alla nazione, dopo il tentato colpo di stato fallito per «evitare spargimenti di sangue». E sono state adottate misure su ordine diretto dello stesso presidente fin dall’inizio degli eventi del 24 giugno. Lo ha dichiarato il capo di stato russo Vladimir Putin nel suo discorso televisivo. La sintesi è dell’agenzia Tass.
«Fin dall’inizio degli eventi, su mie dirette istruzioni, sono state prese misure per evitare molto spargimento di sangue. Ci è voluto del tempo, anche per dare a coloro che hanno commesso un errore la possibilità di cambiare idea, per chiarire che le loro azioni sono state fortemente respinte dalla società e per chiarire a quali conseguenze tragiche e devastanti per la Russia, per il nostro Stato, porta l’avventura in cui sono stati trascinati», ha detto Putin.

«Wagner diventi una milizia regolare»

Il presidente ritiene che la Russia abbia dimostrato che il “ricatto” era destinato al fallimento dopo la ribellione delle truppe Wagner. A loro Putin offre di arruolarsi nell’esercito, di andare in Bielorussia o di tornare a casa.
«Ringrazio voi russi per la vostra resilienza, la vostra unità e il vostro patriottismo. Questa solidarietà cittadina ha dimostrato che ogni ricatto è destinato al fallimento», ha detto Putin in un discorso alla nazione, prima di proporre ai soldati del gruppo paramilitare Wagner di firmare un contratto con l’esercito regolare oppure «tornare dalle loro famiglie e dai loro cari» oppure «andare in Bielorussia».
«Ringrazio quei soldati e comandanti del Gruppo Wagner – ha detto stasera Putin nel messaggio alla nazione – che hanno preso l’unica decisione giusta: non hanno commesso spargimento di sangue fratricida, si sono fermati all’ultimo momento. Oggi hanno l’opportunità di continuare a servire la Russia firmando un contratto con il Ministero della Difesa o altre forze dell’ordine, o tornare da parenti e amici. Chi vuole può andare in Bielorussia. La promessa che ho fatto si manterrà». Putin ha osservato che la stragrande maggioranza dei combattenti e dei comandanti del Gruppo Wagner sono patrioti russi, devoti al loro popolo e al loro Stato, che lo hanno dimostrato con il loro coraggio sul campo di battaglia.

«La ribellione armata sarebbe stata soppressa»

Putin ha affermato che fin dall’inizio della ribellione le autorità hanno preso immediatamente tutte le decisioni necessarie per neutralizzare la minaccia che si era presentata, per proteggere l’ordine costituzionale, la vita e la sicurezza dei russi. «Una ribellione armata sarebbe stata comunque soppressa», ha sottolineato il capo dello Stato. Secondo lui, gli organizzatori della ribellione, «nonostante la perdita di adeguatezza», lo hanno capito.
«Hanno capito tutti, tra l’altro, che sono andati incontro ad atti criminali, per dividere e indebolire il Paese, che ora sta affrontando una colossale minaccia esterna, una pressione senza precedenti dall’esterno». Ma gli organizzatori della ribellione hanno tradito il loro Paese. «Questo è esattamente il risultato – il fratricidio – che volevano i nemici della Russia: i neonazisti a Kiev, i loro protettori occidentali e ogni sorta di traditori nazionali. Volevano che i soldati russi si uccidessero a vicenda, in modo che il personale militare e i civili potessero morire, in modo che la Russia alla fine perdesse e la nostra società si dividesse, soffocata da una sanguinosa guerra civile», ha sottolineato il capo dello stato.
Gli avversari di Mosca – secondo Putin – «si sono fregati le mani, sognando di vendicarsi dei loro fallimenti al fronte e durante la cosiddetta controffensiva, ma hanno calcolato male». «Ringrazio tutti i nostri militari, le forze dell’ordine, i servizi speciali che hanno intralciato i ribelli, sono rimasti fedeli al loro dovere, al giuramento e al loro popolo». Putin ha anche espresso gratitudine al presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko per i suoi sforzi e il contributo alla risoluzione pacifica della situazione.

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