PALERMO Non poteva mancare la droga fra le attività illecite della famiglia mafiosa di “Villaggio santa Rosalia” a Palermo, colpita duramente questa notte da 26 arresti nel blitz della guardia di finanza coordinato dalla Dda di Palermo. Le indagini hanno permesso di accertare i collegamenti con le famiglie calabresi per l’acquisto di ingenti partite di cocaina da spacciare nelle piazze palermitane e del trapanese. In particolare gli inquirenti hanno scoperto l’acquisto di un ingente quantitativo di cocaina dai calabresi, a fronte del pagamento complessivo di un prezzo di 700.000 euro. Un carico di oltre 7 chilogrammi di stupefacente bloccato dalla guardia di finanza durante le indagini con l’arresto in flagranza del corriere. Tra le persone arrestate anche Andrea Nicolò, classe 1993 di Reggio Calabria.
Salvatore Sorrentino, braccio destro di Settimo Mineo, l’uomo che voleva ricostruire la cupola mafiosa, dal carcere romano avrebbe continuato a gestire la famiglia del Villaggio Santa Rosalia. Sorrentino, ricostruisce l’accusa, dava precisi ordini al figlio Vincenzo di 23 anni per proseguire nella gestione degli affari e dirimere contrasti dentro la cosca. Gli indagati sono accusati a vario titolo, dei reati di partecipazione e concorso esterno in associazione mafiosa, con l’aggravante dell’associazione armata, trasferimento fraudolento di valori al fine di agevolare cosa nostra, e traffico di stupefacenti con l’utilizzo del metodo mafioso. Con lo stesso provvedimento il gip di Palermo ha disposto il sequestro preventivo di sei attività commerciali nel settore della ristorazione, del commercio al dettaglio di generi alimentari, del trasporto merci su strada e del movimento terra, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Per l’eseguire il provvedimento sono stati impiegati 220 militari della guardia di finanza, in forza ai reparti di Palermo, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa e Trapani. Sono in corso numerose perquisizioni.
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