ROMA «Il lavoro di domani è garanzia di resilienza e resistenza dei diritti di oggi». Lo ha affermato il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, sottolineando che «dobbiamo pensare ai lavoratori di domani, ma anche preoccuparci di quelli di oggi mettendo a disposizione di imprese e lavoratori strumenti che possano accompagnare la riqualificazione: a partire dall’individuazione delle figure che saranno più toccate, dall’analisi delle loro competenze, dai fabbisogni futuri che possono essere per loro un appiglio contro l’obsolescenza dei profili».
Le inderogabili emergenze del mondo del lavoro il segretario generale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori le ha illustrate intervenendo al convegno organizzato dall’associazione culturale “L’Alba del Terzo millennio” dedicato al tema “Il lavoro del futuro e il mismatch formativo”, al quale ha partecipato anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon.
«Dobbiamo preoccuparci seriamente del lavoro dei nostri giovani – ha sottolineato Cavallaro – e dire con franchezza che alcune misure messe in campo non hanno funzionato. Nel caso del reddito di cittadinanza fu un errore concentrare in un’unica misura gli strumenti per il contrasto alla povertà e le politiche attive. Un errore che stiamo pagando e sul quale il Governo ha fatto bene a innestare la retromarcia».
A giudizio del segretario generale della Cisal «occorre assolutamente cambiare rotta rilanciando la centralità dell’occupazione giovanile, potenziando strumenti come l’apprendistato, promuovendo gli istituti tecnici superiori e investendo su formule in grado di trattenere i talenti migliori, come ad esempio i dottorati industriali».
x
x