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L’enigma presidenza Anci: il centrodestra “forza” con la Succurro, il centrosinistra valuta l’Aventino

Domani l’assemblea dell’associazione dei Comuni. Fronti divisi sul nome del sindaco di San Giovanni in Fiore. In lizza anche Scerbo

Pubblicato il: 28/06/2023 – 18:47
L’enigma presidenza Anci: il centrodestra “forza” con la Succurro, il centrosinistra valuta l’Aventino

CATANZARO È diventata una partita politica, una partita a scacchi che solo domani dovrebbe dipanarsi. La futura presidenza dell’Anci Calabria divide centrodestra e centrosinistra di nuovo, come già era avvenuto mesi fa alla prima assemblea per eleggere la guida dell’associazione dei Comuni dopo le ultime vicissitudini che hanno colpito prima Gianluca Callipo e poi Marcello Manna. Tra alcune ore a Lamezia Terme secondo round ma lo scontro al momento è frontale nonostante qualche volenteroso sherpa continui a mediare per evitare un voto che spacchi un due l’Anci e di fatto la indebolisca, trasformandola definitivamente nella propaggine di uno schieramento politico. Sia pure considerando che formalmente le candidature saranno ufficializzate domani in assemblea, al momento in lizza ci sono il sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, già competitor di Manna, che corre in pratica da “indipendente” per recuperare l’antica autorevolezza dell’Anci (anche se questo già si sa che lo porterà all’opposizione), e il sindaco di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza.

Il muro contro muro

A dividere il campo è il nome della Succurro, espressione del centrodestra (anche se nella coalizione non mancano i mugugni) e secondo i “bene informati”, ancora più nello specifico, espressione di un’area molto vicina al presidente della Regione Roberto Occhiuto. Nome divisivo, quello della Succurro, e infatti perché 13 sindaci di centrosinistra ma non solo, tra cui i sindaci di quattro dei cinque capoluogo di provincia e di città grosse come Lamezia Terme e Corigliano Rossano, la stanno fortemente avversando, ritenendola una “forzatura” perché troppo colorata politicamente e troppo “schiacciata” sulla leadership regionale. Sono per questo ore particolarmente magmatiche quelle che si stanno vivendo: l’appello dei “tredici” per una candidatura di superamento che eviti la spaccatura della platea congressuale dell’Anci al momento sembra caduto nel vuoto, anche se c’è ancora chi non dispera in un accordo last minute. Un dato politico da evidenziare è che, al di là del merito delle rivendicazioni, comunque il centrosinistra non avrebbe ad ora un suo candidato, visto che dalla scena si sarebbe sfilato il sindaco di Cosenza Franz Caruso, indicato come possibile pretendente alla presidenza Anci fino a quando però non ha firmato anche lui la richiesta-appello dei colleghi per un nome condiviso all’assemblea dei primi cittadini. Non è escluso che in Zona Cesarini il centrosinistra possa schierare un proprio candidato (si vocifera di Maria Teresa Fragomeni, sindaco di Siderno, e qualcuno sottovoce vorrebbe provare a convincere il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita) ma fonti dello schieramento ritengono più probabile che domani la coalizione potrebbe orientarsi nel senso di una sorta di “Aventino”, provando a ridurre il numero dei votanti e quindi a rendere un’eventuale elezione della Succurro una vittoria di Pirro. Una partita a scacchi, dunque, una partita però delicata perché in realtà in gioco c’è la credibilità di un’istituzione, come l’Anci, che ha una sua storia e soprattutto una sua valenza. (c. a.)

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