Ultimo aggiornamento alle 19:46
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

l’iniziativa

Malattie neurodegenerative, in Cittadella confronto a più voci sul “nuovo” paradigma assistenziale

Tra gli interventi quelli della presidente Aisla Massimelli e del giudice costituzionale Antonini. Il saluto di Occhiuto

Pubblicato il: 28/06/2023 – 16:44
Malattie neurodegenerative, in Cittadella confronto a più voci sul “nuovo” paradigma assistenziale

CATANZARO “Malattie neurodegenerative. Il nuovo paradigma assistenziale”: è stato questo il titolo dell’iniziativa, promossa dall’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), che si è tenuta nella Cittadella di Catanzaro. Si è trattato di un momento di riflessione e confronto con le istituzioni calabresi, gli operatori sanitari e la cittadinanza, sull’assistenza domiciliare per le malattie neurodegenerative ad alta complessità assistenziale e le cure palliative, per celebrare la ricorrenza dei 40 anni di attività dall’Aisla, e dei 10 anni dalla scomparsa dei soci fondatori di Aisla Calabria, Maurizio Casadidio e Osvaldo Pieroni.

L’introduzione della Massimelli

Diversi i contributi all’incontro, presieduto dal presidente Aisla Calabria, Francesca Genovese. “Per celebrare i suoi 40 anni – ha detto a sua volta la presidente nazionale dell’associazione, Fulvia Massimelli – Aisla ha promosso una road map con incontri in tutti i territori per accendere l’attenzione sui bisogni ed evidenziare le criticità che si possono registrare sui territori. E’ importante attirare l’attenzione anzitutto sulla questa patologia, che è molto complicata e al momento non ha una cura definitiva: noi spingiamo per la qualità della vita accentrando tutto non sulla malattia ma sulla persona affetta da Sla. Le problematiche maggiori – ha ricordato la Massimelli – sono la presa in carico e l’assistenza: occorre una presa in carico multidisciplinare, effettuata da personale altamente specializzato. Poi è una malattia che coinvolge non solo una persona ma tutta la sua famiglia, quindi questo implica la presenza di una serie di persone che devono essere accanto anche alla famiglia. Noi dobbiamo far capire alla società che occorre prendersi cura dell’intera famiglia in attesa che la ricerca ci dia quella risposta che aspettiamo con ansia, quello della cura”.

Il saluto di Occhiuto

A portare un indirizzo di saluto il presidente della Regione e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto: “Sono molto riconoscente all’Aisla di aver voluto svolgere questo incontro in Calabria, ho grande ammirazione per le associazioni che si occupano di fornire assistenza e anche occasioni di confronto su questi temi. Bisogna intervenire nella direzione di potenziare il sistema delle cure palliative. In Calabria abbiamo tanti problemi nella sanità, se ne è occupata anche la Corte Costituzionale quando ha affermato, giustamente, che il commissariamento della Calabria così come disposto non può risolvere agevolmente né in tempi brevi i problemi della sanità. Io ce la sto mettendo tutta però credo che ricostruire un sistema che ho ricevuto in macerie mi dà la possibilità di ricostruirlo in maniera iù virtuosa, a esempio facendosi carico anche dei bisogni di quanti hanno avuto una diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica. L’auspicio – ha rilevato Occhiuto – è che con questa opera di ricostruzione il nuovo sistema della sanità possa occuparsi anche di queste persone”.

L’intervento di Antonini

A intervenire anche Luca Antonini, giudice della Corte costituzionale, tra l’altro il relatore della famosa sentenza fortemente critica verso il commissariamento della sanità calabrese. “Quasi due anni fa – ha infatti ricordato Antonini – la Corte costituzionale ha fatto una sentenza che ha dichiarato illegittimo il commissariamento statale in Calabria. Quello che abbiamo imputato allo Stato è di aver abbandonato la regione: non si cambia solo la testa e poi si lascia tutto così e si crea un commissariamento di 10 anni con risultati disastrosi. Quindi c’è stato un cambio di marcia, nel senso che lo Stato è stato costretto a intervenire in modo diverso e a cambiare metodo e adesso tocca alla Regione. Uno dei punti qualificanti del sistema sanitario di una Regione è lo spazio, la tutela che viene data ai deboli, da quanto una Regione riesce a proteggere queste persone si misura il livello di civiltà. E allora penso che iniziative come questa siano utilissime perché non basta che ci siano le risorse, che ci siano le strutture, occorre che ci siano medici anche adeguatamente formati, La formazione – ha sostenuto il giudice costituzionale – è un passaggio fondamentale per dare assistenza con dignità a queste persone. Ben vengano iniziative come questa perché la programmazione regionale deve fare i conti con questa necessità di formazione: sono quei piccoli aspetti sui cui però si misura la qualità del sistema”. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x