La lotta al riciclaggio del denaro sporco per quanto complessa è un obiettivo fondamentale per la BCC della Calabria Ulteriore. È questo il senso, e anche il motivo, dell’interessante dibattito organizzato ieri pomeriggio dalla stessa BCC della Calabria Ulteriore, unitamente a Confindustria Crotone. I lavori sono stati introdotti dai saluti del Presidente Confindustria Crotone, Mario Spanò, che ha spiegato come l’obiettivo di questa sinergia con la BCC della Calabria Ulteriore sia quello di aumentare le conoscenze e le capacità finanziarie delle imprese associate. Subito dopo è toccato a Giuseppe Irrera, Presidente Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Crotone, spiegare brevemente il punto di vista dei professionisti sull’argomento. Un tema importante, ha ribadito Irrera, ma che comporta un grandissimo sforzo organizzativo per gli studi commerciali che avrebbero bisogno di un sostegno esterno da parte dello Stato per eseguire tutte le direttive in materia. Il clou dell’incontro, però, è stato l’intervento di Paolo Pogliaghi, Responsabile Presidio AML Periferico Lombardia, Piemonte e Calabria. Il manager per prima cosa ha chiarito il suo ruolo. «A qualcuno può sembrare strano che io segua l’antiriciclaggio in tre regioni così distanti – ha detto – invece questo è un vantaggio competitivo che non abbiamo nessuna intenzione di perdere perché giochiamo nello stesso campo dell’avversario». Pogliaghi poi ha spiegato come le attuali norme sull’antiriciclaggio coinvolgano una pluralità di attori, chiamati tutti ad avere una parte attiva. Il suo intervento si è ovviamente incentrato su cosa devono fare gli Istituti di Credito e con un linguaggio semplice e accessibile a tutti ha spiegato le tre fasi che le banche devono seguire in base all’attuale normativa. La prima fase è quella di conoscere il cliente che significa non solo acquisire i suoi dati anagrafici, ma effettuare una profilazione compiuta. La seconda è quella di monitorare le attività del cliente nel continuum, attraverso un controllo costante con l’acquisizione della necessaria documentazione a supporto. Se da questa attività di monitoraggio emergessero dubbi sull’operatività del cliente bisogna eventualmente procedere con la SOS, ovvero la segnalazione di operazione sospetta. «Una circostanza dolorosa perché si rompe il patto di fiducia con il cliente, ma necessaria per legge». Pogliaghi ne ha approfittato anche per fare un bilancio di come stanno andando le cose in Calabria. In base ai dati su oltre 155mila segnalazioni solo il 4,9% provengono dalla Calabria e dalle BCC del Gruppo Iccrea «Segno che qui le tre consociate del gruppo, che hanno qualcosa come 114mila posizioni offrono una collaborazione attiva e di qualità».
E che la collaborazione della BCC della Calabria Ulteriore sia attiva e motivata lo ha ribadito a chiare lettere il presidente del CdA dell’Istituto, Sebastiano Barbanti, che ha chiuso i lavori. «Siamo molto attenti a queste questioni – ha detto – perché ce lo chiede la storia della banca che è banca di comunità intesa come gruppo di persone che si ritrova insieme, non per confini geografici, bensì perché condivide valori e ideali. Noi non dobbiamo fare profitti o meglio se li facciamo li utilizziamo per incrementare il nostro patrimonio e quindi aumentare l’erogazione del credito verso il territorio l’anno successivo. Il problema è che negli ultimi quindici anni il settore è stato invaso da una serie di norme e prescrizioni che rendono sicuramente più laboriosi i processi. Per questo teniamo molto a tutte le nostre iniziative legate all’educazione finanziaria perché riteniamo che banca e clienti debbano parlare lo stesso linguaggio, con un vocabolario comune». Barbanti poi ha fatto un passaggio specifico sul tema dell’antiriciclaggio. «Su questo tema siamo molto attenti perché lo dobbiamo al territorio – ha spiegato – Tra i nostri valori c’è certamente la legalità, ma anche la fiducia: dei clienti nei nostri confronti quando depositano i risparmi, nostra verso di loro quando eroghiamo credito. Dobbiamo quindi evitare di tradire la fiducia di quegli imprenditori che ogni mattina alzano la saracinesca, pagano le tasse, i dipendenti e i fornitori e si aspettano che tutti gli altri facciano lo stesso senza alterare le regole di mercato. In particolare abbiamo voluto organizzare l’incontro di oggi con i Dottori Commercialisti perchè spesso sono loro la cinghia di trasmissione fra noi e i clienti. Tutti insieme dobbiamo impegnarci in una fondamentale azione preventiva».
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