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«Anche a Reggio si può denunciare, spero che i mafiosi marciscano in galera»

Il presidente della Fai Siclari: «Orgoglioso dei risultati che stiamo ottenendo». Tano Grasso: «Istituzioni e imprenditori possono farcela»

Pubblicato il: 01/07/2023 – 7:34
«Anche a Reggio si può denunciare, spero che i mafiosi marciscano in galera»

REGGIO CALABRIA «Vogliamo far percepire ai nostri colleghi imprenditori il segnale d’insieme. In questa azienda oggi ci sono da un lato tutte le maggiori istituzioni dello Stato, e dall’altro lato operatori economici che già hanno denunciato e lo hanno fatto in situazione di sicurezza senza sentire l’isolamento grazie alla condivisione delle associazioni antiracket». Lo ha detto il presidente onorario della Federazione antiracket italiana, Tano Grasso, a margine dell’incontro organizzato a Reggio Calabria dove, oltre ai vertici della magistratura reggina e delle forze dell’ordine, hanno partecipato la presidente della commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo e la sottosegretaria dell’Interno Wanda Ferro. «È un modello che noi offriamo – ha aggiunto Grasso – un messaggio che vogliamo veicolare, attraverso questa immagine che vede insieme istituzioni e imprenditori, a tutti gli altri colleghi, che è possibile denunciare anche a Reggio Calabria ed è possibile farlo grazie, da un lato alla credibilità delle istituzioni e dall’altro alla credibilità dell’associazione antiracket che è nata un anno fa».
Il presidente della Fai di Reggio Calabria Francesco Siclari si è detto «orgoglioso dei risultati che stiamo ottenendo. Quattro anni fa nessuno di noi poteva immaginare di trovarsi qua oggi, in un cantiere, con gli imprenditori e con gli operai e con tutti a discutere e confrontarci di come migliorare e di come affrontare questa gentaglia che continua, nonostante l’azione della magistratura, a dare segnali negativi. Mi auguro che questa gente marcisca in galera perché deve capire che il dispetto, il danno non l’avrebbe fatto solo a Herbert Catalano, ma a tutti gli operai che sono famiglie che lavorano con sacrificio e che collaborano con l’azienda. Loro oggi sono con noi e stanno dimostrando di fare una scelta di campo. Noi a Reggio vogliamo fare gli imprenditori. Lo sappiamo fare bene. Abbiamo sbagliato in passato, dobbiamo fare un mea culpa perché abbiamo accettato qualche compromesso ma adesso è finita. Molti imprenditori reggini hanno scelto da che parte stare e molti lo sceglieranno. Oggi siamo imprenditori liberi».
Durante l’assemblea è intervenuto anche Herbert Catalano, il titolare dell’impresa “Tecnoappalti Italia” che ha subito un’intimidazione lo scorso dicembre. «Ci siamo avvicinati alla Fai – ha detto – per la dignità e delle persone che collaborano con le nostre aziende. Ma affinché questo si possa concretizzare è necessario un percorso di preparazione che consenta la comprensione di cosa è lo Stato e di come si possono combattere le mafie. Io mi sono avvicinato grazie all’enorme contributo di Tano Grasso. Ho deciso di farne parte in modo attivo. La speranza e la perseveranza sono due condizioni essenziali per affrontare questo territorio con la convinzione che possiamo cambiarlo dando un futuro di civiltà e legalità ai nostri figli». (Ansa)

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