«È la Repubblica che vincerà». Lo ha detto il ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, durante una visita alla polizia e ai gendarmi a Mantes-la-Jolie, nella banlieue parigina.
«Non confondo le poche migliaia di delinquenti – ha aggiunto – con la stragrande maggioranza dei nostri connazionali che vivono nei quartieri popolari». Il ministro ha riferito di violenze di «intensità molto minore» nella notte tra venerdì e sabato, in particolare nell’Ile-de-France, e ha detto che il numero degli arrestati è salito a 471 di cui un centinaio a Marsiglia.
Darmanin ha effettuato la sua visita notturna a Mantes-la-Jolie dopo che la cittadina è diventata teatro di violenti scontri la notte scorsa (è stato dato fuoco al Municipio) a seguito delle proteste dopo la morte di Nahel, il giovane di Nanterre ucciso dalla polizia. Il ministro anche avuto un breve colloquio con un agente della gendarmeria, secondo il quale la situazione sta lentamente tornando alla normalità.
Durante la notte, intanto, la polizia francese ha effettuato 120 arresti a Parigi per atti di violenza. Lo ha comunicato la prefettura della capitale francese. Tra gli arrestati ci sono tre persone che hanno tentato di entrare in un negozio di elettrodomestici nel 15/o ‘arrondissement’, sette persone che hanno fatto irruzione in un negozio di arredamento a Bondy e nove persone che trasportavano taniche di benzina e bottiglie incendiarie a Nanterre. Lo stessi Darmanin ha informato su Twitter che sono stati effettuati “già 270 arresti, di cui più di 80 a Marsiglia dove importanti rinforzi sono in arrivo”.
Scontri tra la polizia e giovani si sono verificati in serata a Vénissieux e a Villeurbanne, nella periferia di Lione. Gli agenti hanno tratto in arresto 31 persone. Saccheggi sono stati segnalati nel centro di Grenoble e di Saint-Etienne dove sono stati presi di mira negozi di abbigliamento, di ottica e di telefonia, oltre a gioiellerie. A Bondy (Seine-Saint-Denis), nella banlieu parigina, circa cento giovani si sono ritrovati in serata davanti al negozio di arredamento Conforama per saccheggiarlo e la polizia ha effettuato diverse cariche per disperderli. Numerosi furti da parte dei rivoltosi sono stati segnalati.
Da parte sua, il sindaco di Nanterre Patrick Jarry -eletto nel 2004 in una lista di sinistra- ha detto in un’intervsita a Le Monde che “ci troviamo di fronte a un episodio particolarmente drammatico, un momento molto difficile, che ci costringerà a riflettere sulle condizioni di intervento delle forze dell’ordine e in particolare di alcune forze dell’ordine, come quelle che martedì mattina sono intervenute facendo uso delle loro armi contro un adolescente, in totale violazione di tutte le disposizioni di legge”.
“A Nanterre i rapporti tra il commissario di polizia e il municipio – aggiunge Jarry – sono normali, improntati al rispetto reciproco. Il questore è un funzionario competente e in generale il lavoro della polizia si svolge nel rispetto delle regole”. E poi osserva: “Quest’omicidio ha provocato una fortissima emozione che gli abitanti hanno espresso partecipando in massa alla marcia bianca ed esprimendo il loro sostegno alla famiglia di Nahel. C’è grande tristezza e profonda indignazione. Domina la domanda di giustizia. Le migliaia di persone che hanno espresso la loro rabbia vogliono essere sicure che giustizia sarà fatta in modo equo. Non sono sicuri. Sono preoccupati”.
Il presidente Emmanuel Macron non ha dichiarato lo stato d’emergenza, come molti prevedevano, ma ieri si è rivolto alle famiglie dei minorenni che partecipano alle violenze, chiedendo di tenere i giovanissimi a casa. Anche i social, dove i black bloc si coordinano, sono stati chiamati alle loro responsabilità. Intanto però, temendo il peggio, il governo ha ordinato anche l’impiego dei mezzi blindati, ha annullato concerti, eventi pubblici, feste di quartiere e nelle scuole, e ha accorciato alle 21 le corse degli autobus e dei tram.
La rivolta per la morte di Nahel non si placa. In Francia la protesta accende mille fuochi, saccheggia i centri commerciali e i supermercati di banlieue ma da ieri anche i negozi nel centro delle città.
Si scatena contro tutti i simboli dello Stato, dalle carceri alle caserme, dai municipi ai commissariati. Poco meno di mille i fermati nella terza notte, 250 feriti tra le forze dell’ordine mentre la quarta è già cominciata con i primi assalti nel pomeriggio e con la notizia del primo morto nelle proteste: un ventenne deceduto cadendo dal tetto di un supermercato a Rouen, nel nord. Macron non ha dichiarato lo stato d’emergenza, come molti prevedevano, ma si è rivolto alle famiglie dei minorenni che partecipano alle violenze, chiedendo di tenere i giovanissimi a casa. Anche i social, dove i black bloc si coordinano, sono stati chiamati alle loro responsabilità. Intanto però, temendo il peggio, il governo ha ordinato anche l’impiego dei mezzi blindati, ha annullato concerti, eventi pubblici, feste di quartiere e nelle scuole, e ha accorciato alle 21 le corse degli autobus e dei tram.
A Parigi, una manifestazione non autorizzata è stata dispersa dopo un paio d’ore di calma relativa a place de la Concorde. Situazione simile a Lione, dove però alla manifestazione non organizzata è stato dato ordine di dispersione già da oltre un’ora e diversi scontri si sono da allora registrati fra manifestanti e polizia. Danni e saccheggi nel centro di Marsiglia, dove finora sono stati effettuati 42 fermi.
Un’armeria saccheggiata a Marsiglia e una persona è stata arrestata con un fucile da caccia. Lo riporta la tv Bfmtv mentre sono in corso incidenti nella città al sud della Francia. Il numero delle persone arrestate è salito a 63. L’armeria è stata saccheggiata tra le 21 e le 21 in rue d’Aubagne e sono state rubate alcune armi da caccia ma nessuna munizione. L’armeria è stata messa in sicurezza con una protezione antistatica. Negozi di lusso sono stati saccheggiati in serata a Lione
Le immagini delle devastazioni sono impressionanti, quello che resta di edifici, negozi, scuole, auto, dopo gli incendi e gli assalti dei gruppi più violenti fa assomigliare molte banlieue a un paesaggio di macerie. La rabbia per la morte di Nahel, 17 anni, per mano di un poliziotto che gli ha sparato a bruciapelo e senza alcuna motivazione di legittima difesa non sembra avere argini. Domani a Nanterre sono in programma i funerali del ragazzo: in città sperano che non finiscano con i violentissimi incidenti di ieri in coda alla ‘marcia bianca’ promossa dalla madre della vittima. Ma ormai la situazione sembra fuori controllo: dai Républicains all’estrema destra la richiesta è coprifuoco e stato d’emergenza.
“Il tempo della violenza deve finire”: è l’appello lanciato su twitter dell’attaccante del Paris Saint-Germain Kylian Mbappé e da Les Bleus per cercare di fermare le violenze scoppiate in tutta la Francia dopo l’uccisione del giovane Nahel da parte di un poliziotto.
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