CATANZARO C’è chi ha il segno più, c’è chi ha il segno meno, ma il dato di sintesi comune è il fatto che adesso, a parte qualche pendenza pregressa, c’è un riallineamento che finora non c’è mai stato. La chiusura dei bilanci d’esercizio 2022 delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria è uno step che ha sicuramente un indubbio significato, perché comunque conferma il passo avanti della Regione nel cammino verso la normalità nella gestione contabile ed economica della sanità calabrese, dopo decenni di confusione e “deregulation”, ai limiti del degrado amministrativo. La scadenza stabilita dalle norme nazionali fortemente volute dalla stessa Regione a guida Roberto Occhiuto e imposta “politicamente” dal governatore e commissario della sanità calabrese è stata rispettata, anche sotto il profilo della trasparenza con la pubblicazione online, praticamente da tutte le aziende, e anche questo è uno dato da considerare. E inoltre la chiusura dei bilanci aziendali nei termini sicuramente avrà un ulteriore effetto virtuoso sul processo di ricognizione e accertamento del debito complessivo della sanità calabrese dopo il primo “punto” siglato dalla struttura commissariale. Ovviamente, restano ancora da calibrare e sistemare parecchie cose, a esempio le due Asp probabilmente più complicate da governare, quella di Reggio Calabria e quella di Cosenza (soprattutto la prima) devono ancora completare l’opera di ricostruzione dei bilanci “fantasma” del passato, compito che devono portare a termine entro il 2024. Così come ancora ci sono consistenti “buchi” che zavorrano i documenti contabili delle aziende. Non di tutte ma di tante, per come emerge spulciando i bilanci d’esercizio 2022 approvati nelle ultime ore dalle Asp e dalle Ao.
E così, vanno menzionati gli utili di esercizio delle stesse Asp di Reggio Calabria (+1,4 milioni il dato del documento vergato dalla dg Lucia di Furia) e Cosenza (+2,4 milioni il dato del documento vergato dal dg Antonello Graziano) e anche dell’Azienda sanitaria provincia di Vibo Valentia (+1,4 il dato del documento vergato dal commissario straordinario Antonio Battistini), e poi segna un utile di esercizio (per 1,2 milioni) quello che dovrebbe essere l’ultimo bilancio dell’Ao “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro ora fusa con il “Mater Domini” nella “Dulbecco”. Per le altre aziende invece predomina il rosso: l’ormai ex Aou “Mater Domini” si è attestata a -25 milioni nel bilancio redatto dall’ex commissario dell’azienda ospedaliera universitaria e ora commissario della “Dulbecco” Vincenzo La Regina, all’Asp di Crotone guidata dal commissario Simona Carbone la perdita di esercizio è pari a – 26,7 milioni, all’asso di Catanzaro guidata da Battistini il disavanzo è pari a circa 16 milioni mentre sembra piuttosto consistente la perdita d’esercizio dell’azienda ospedaliera di Cosenza guidata dal commissario Vitaliano De Salazar, attestata a -25,4 milioni. E questo probabilmente sarà la prossima sfida: oltre al riallineamento anche il segno + nei bilanci aziendali. (c. a.)
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