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Le tensioni

La Francia “brucia” ancora, migliaia gli arresti a Parigi, Lione e Nizza

Gli scontri sono proseguiti per la quinta notte consecutiva. La violenza dilaga dopo l’uccisone del 17enne da parte della polizia

Pubblicato il: 02/07/2023 – 7:13
La Francia “brucia” ancora, migliaia gli arresti a Parigi, Lione e Nizza

PARIGI In Francia sono proseguite le violenze urbane connesse all’uccisione da parte della polizia del 17enne Nahel a Nanterre.
Proseguono la raffina di arresti effettuati nella quinta notte di disordini in varie città, da Parigi a Marsiglia, da Lione a Nizza. Nella sola capitale gli arresti sono stati 194. Il bilancio è stato fornito dal ministero dell’Interno francese.

Mobilitati 45 mila agenti

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che anche stanotte saranno mobilitati 45 mila uomini per tenere a bada i disordini, scatenati dalla uccisione martedì, durante un controllo stradale, del giovane di origine maghrebina, che oggi è stato sepolto. 
Minorenni, come era Nahel, sono il 30% degli arrestati – 1.300 solo la notte scorse – in relazione con i tumulti, ha sottolineato il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti.

Trasporti di nuovo fermi a Parigi

Nell’Ile-de-France, autobus e tram si fermeranno completamente anche stasera, per la seconda serata consecutiva, dalle 21:00, in modo da prevenire l’afflusso dei giovani nei centri urbani ed evitare nuove violenze.Un’ora prima la frequenza delle corse comincerà a diminuire, fino al completo stop alle 21:00.
Per quanto riguarda la metro, come venerdì sera, stasera si fermerà negli stessi orari dei giorni feriali, cioè ultima partenza a mezzanotte e mezza, sempre su richiesta della questura. Il servizio non verrà quindi prolungato di un’ora come di solito accade nei fine settimana.

Ancora presto per stimare i danni

È’ ancora presto per stimare il valore dei danni causati dai disordini degli ultimi giorni, in Francia, ma il governo è consapevole che sono “alti”, ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, il quale ha anche ricordato che “non c’è nazione senza ordine”.
In un incontro a Parigi con commercianti e albergatori per fare il punto sulla situazione e le perdite economiche, Le Maire ha precisato che sono una decina i centri commerciali che hanno subito danni in tutto il Paese, 200 i supermercati, 250 le tabaccherie, 250 le filiali bancarie e numerosi negozi, da quelli di vestiario a quelli per articoli sportivi, profumerie, fast food. Il ministro ha fatto appello agli assicuratori affinché procedano rapidamente ai risarcimenti per i loro clienti e ha annunciato che il governo sta pensando a misure di sostegno per le imprese interessate.
Nel pomeriggio di ieri il presidente Emmanuel Macron, che ha rinviato la visita in Germania “considerata la situazione nel Paese”, ha incontrato i sindaci. 

L’ultimo saluto

Si è svolto in un clima di triste compostezza, ma anche di rabbia, la cerimonia funebre per salutare Nahel M., la cui morte ha messo a ferro e fuoco la Francia.
Diverse centinaia di persone si sono riunite per rendere omaggio al giovane ma anche stringersi attorno alla madre e alla nonna. Moltissimi i giovani, tanti vestiti con le con caratteristiche ‘djellabas’, che si sono radunate davanti alla camera ardente allestita nella città francese per una cerimonia che la famiglia ha voluto fosse il più intima possibile, lontana dalle telecamere.
Il carro funebre con la bara bianca ha lasciato l’impresa di pompe funebri intorno alle 12, poi c’è stata la cerimonia funebre alla moschea Ibn Badis di Nanterre (il cui accesso all’ingresso era filtrato da un gruppo di giovani locali che conoscevano Nahel), infine la sepoltura nel settore musulmano del cimitero di Mont Valérien.

Chi era Nahel

Appassionato di rap e motociclismo, descritto come un “ragazzo tranquillo”, anche se a volte con comportamenti “borderline”, con una vita simile a quella di tanti altri giovani della città, Nahel era stato cresciuto da solo dalla madre a Nanterre e aveva vissuto in un condominio nel quartiere Pablo-Picasso, ai piedi de La Défense.
Finita la scuola aveva fatto lavori saltuari, lavorato come fattorino e aveva cominciato a frequentare un “corso di inserimento” nell’associazione Ovale Citoyen che accompagna i giovani attraverso lo sport, stabilendo una collaborazione con il club di rugby di Nanterre.

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