LAMEZIA TERME L’oggetto è la classica “Convocazione di un’assemblea ordinaria di LameziaEuropa spa”. Innocuo, si direbbe. Ma le insidie in politica – specie nei ruoli di sottogoverno – si nascondono dove non si direbbe. E la prossima riunione degli azionisti della società chiamata a gestire l’Area di Sviluppo regionale di Lamezia Terme pare possa nascondere un agguato politico al presidente Leopoldo Chieffallo e, di conseguenza, al “suo” consiglio di amministrazione. L’argomento è il Bilancio 2022, questione prettamente tecnica. Il nodo della questione è invece politico. E ha il proprio epicentro in un piccolo Comune poco lontano dall’Area industriale che LameziaEuropa è chiamata a governare e rilanciare. Andiamo ai rumors: la Camera di Commercio di Catanzaro, Vibo e Crotone – presidente Pietro Falbo – e la Provincia di Catanzaro – presidente Mario Amedeo Mormile – hanno messo nel mirino Chieffallo. L’idea di destituirlo dalla presidenza non è nuovissima, ma la politica si muove con i propri tempi. Il progetto parte durante la scorsa tornata amministrativa nel Comune di San Mango d’Aquino, patria politica di Chieffallo che fu sindaco del centro appena ventenne, nel lontano 1962. Lo storico dirigente socialista – più volte primo cittadino e consigliere regionale – ha sostenuto alle ultime elezioni Comunali Gianmarco Cimino, giovanissimo candidato progressista divenuto sindaco del centro nello scorso mese di maggio. Sfidante: Franco Trunzo, candidato di centrodestra che si proponeva in continuità con la vecchia giunta comunale, nella quale era stato vicesindaco.
La vicinanza tra Cimino e Chieffallo non ha stupito nessuno. Tranne, forse, il presidente della Provincia Mormile e la sua area politica che, a un mese e mezzo di distanza dall’elezione maldigerita, si propongono di rivalersi su Chieffallo spodestandolo dalla guida di LameziaEuropa. Progetto condiviso, secondo quanto si apprende, dalla Camera di Commercio a guida Falbo che, dunque, scenderebbe in campo su un terreno più politico che tecnico. Cose della politica: chi ha i numeri prova a prendersi tutto. È la storia che dà il “la” al progetto ad apparire anomala: le sorti di un piccolo Comune e l’elezione di un giovanissimo sindaco. Con la politica sempre pronta a puntare sui giovani, tranne quando battono i propri candidati. L’esito del voto a San Mango d’Aquino (che detiene lo 0,07% di quote della società) condiziona il futuro dell’Area industriale di Lamezia. Con Mormile e Falbo pronti a scendere in campo per piazzare un colpo di mano nascosto dietro una banale convocazione del cda. Il rinnovamento in politica va sempre bene, purché non vincano gli altri. (redazione@corrierecal.it)
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