TERNI «Barbara Corvi è stata rapita da Amelia quando era ancora viva, quindi uccisa dal marito e sepolta sull’Aspromonte, in Calabria». Una ricostruzione riportata sulle pagine del Messaggero e che si basa sul racconto di un pentito, il quarto che accusa Roberto Lo Giudice, ex marito della donna di cui non si hanno più notizie dal 27 ottobre del 2009. La dichiarazione è al vaglio degli inquirenti. «L’uomo – racconta la trasmissione “Chi l’ha visto?” – avrebbe indicato il punto in cui Barbara sarebbe stata seppellita, in una zona impervia, montuosa, difficilmente raggiungibile».
«Vogliamo solo sapere che fine ha fatto», chiedono a gran voce i familiari di Barbara Corvi, che si oppongono all’archiviazione dell’indagine da parte della procura di Terni. Il 6 luglio il tribunale si pronuncerà sul caso. Nel marzo del 2020 l’ex marito di Barbara Corvi, Roberto Lo Giudice, era stato arrestato dai carabinieri di Terni con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, misura cautelare poi annullata il 22 aprile dello stesso anno dal tribunale del Riesame di Perugia con un provvedimento confermato dalla Cassazione che, ad ottobre, aveva rigettato il ricorso della Procura ternana contro quella decisione. Litigi e contrasti con il marito fino al giorno prima della scomparsa, quattordici lunghi anni di silenzio, eppure «per il tribunale del Riesame sono emersi elementi che consentono di ritenere ancora aperta la possibilità che la donna si sia allontanata volontariamente». La procura di Terni ha chiesto nuovamente l’archiviazione perché per il pm «il quadro indiziario non consente di ritenere» «la sussistenza nei confronti dell’indagato di gravi indizi di colpevolezza in ordine dell’omicidio della moglie». «Non è possibile che sia andata via da sola, ci affidiamo alla giustizia e vogliamo sia fatta luce su quello che è successo a Barbara», dice a “Chi l’ha visto?” la sorella della donna.
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