CATANZARO Un corposo elenco di beni, mobili e immobili, appezzamenti di terreni e automezzi ma, soprattutto, di quote di società tra Nicotera, Catania e Milano, e attive nei settori del turismo e della ricettività, ma anche nel commercio di prodotti ittici e alimentari. Supera gli 11,5 milioni di euro il valore dei beni sequestrati questa mattina dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e del Servizio Centrale I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, nel decreto di sequestro firmato dai procuratori Andrea Giuseppe Buzzelli, Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo.
Nel mirino della Procura sono finite le proprietà di alcuni dei 48 indagati, quattro dei quali finiti in carcere, tenuto conto dell’esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti dei vertici dell’associazione ‘ndranghetistica nonché delle persone indagate. Per i pm, infatti, si rende grave, specifico e concreto «il pericolo di immediate e specifiche manovre idonee a provocare lo svuotamento dei patrimoni riferibili, direttamente o indirettamente, ad alcuni degli indagati» col rischio di disperdere i beni, non essendo possibile attendere il provvedimento del gip.
Nel decreto, quindi, è stato disposto il sequestro ai fini della confisca di tutte le quote societarie della “A.F.S. Investment S.r.l.”, con sede legale a Nicotera, per un valore pari 19.500 euro, di Domenico Cupitò (cl. ’59) tra gli arrestati. E poi tutti i rapporti bancari e finanziari che verranno rilevati in sede esecutiva e diverse proprietà nella frazione Marina di Nicotera. Per l’indagato Giuseppe Fonti (cl. ’44) è stato disposto il sequestro, invece, di due fabbricati e due appezzamenti di terreno in c. da Martelletto e Marina di Nicotera. Agli indagati Fonti e Francesco Rapisarda (cl. ’43) è stato sequestrato il 100% delle quote societarie della “Gestioni Turistiche s.r.l.”, con sede legale a Catania per un valore di 10mila euro e un locale a Nicotera esercente l’attività di villaggi turistici nella titolarità di Francesco Falsaperla – tra gli indagati – al 34%; di Paolo Tinè, titolare di quote societarie per euro 3.300,00, corrispondenti al 33% del capitale sociale, ma di fatto riconducibili; di Teodosia Blasimme, titolare di quote sociali per 1.650 euro, corrispondenti al 16,50% del capitale sociale, ma di fatto riconducibili a Giuseppe Fonti; Domenico Fonti, titolare di quote sociali pari a 1.650 euro corrispondenti al 16,50% del capitale sociale ma di fatto riconducibili a Giuseppe Fonti.
Per quanto riguarda invece l’indagato Francesco Rapisarda (cl. ’43), è stato disposto il sequestro del 100% delle quote societarie “Magec S.R.L.”, con sede legale a Catania, per un valore totale di 10mila euro, esercente l’attività di villaggi turistici nella titolarità della “Segefi Holding S.R.L.” con sede legale a Catania, in misura del 60%; la “M&V Gestioni Turistiche S.R.L.” con sede legale a Catania in misura del 20% e Maria Ribecco nella misura del 20%. Sequestrato, inoltre, il 67% delle quote societarie, pari a 6.700 euro, della “Gestioni Turistiche S.R.L.”, con sede legale a Catania, nella titolarità degli indagati di Francesco Falsaperla per il 34% e Paolo Tinè per il 33%. All’indagato Assunto Megna (cl. ’58), è stato sequestrato il 100% delle quote societarie, pari a 10mila euro, della “ITTIPESCA S.r.l.”, con sede legale a Milano e avente come oggetto sociale l’attività di commercio all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti alimentari in genere, compresi i prodotti ittici, freschi e surgelati, nella titolarità di Giuseppe Megna per il 99% e per l’1% ad Assunto Megna, ma di fatto a lui riconducibili. Sequestro finalizzato alla confisca anche per Paolo Mercurio (cl. ’78), arrestato questa mattina, Francesco Mancuso (cl. ’71) e Pantaleone Mancuso (cl. ’61) del complesso di tutti i beni costituenti il patrimonio aziendale della ditta individuale “Peluso Lucia”, attiva a Milano nella ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto e il 100% delle quote societarie della “EL-SA GROUP s.r.l.s.”, con sede legale e luogo di esercizio a Marcellinara, esercente l’attività di commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari in esercizi specializzati, intestate interamente a Sabrina Benincasa (cl. ’73) tra gli indagati. (g.curcio@corrierecal.it)
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