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Scarichi illegali in mare, lavoratori in nero, cibi non tracciati: sulle coste della Calabria l’illegalità resta molto diffusa – VIDEO

Il bilancio dell’operazione “Wave” di carabinieri e Guardia Costiera: nel solo mese di giugno 80 irregolarità e multe per oltre un milione

Pubblicato il: 06/07/2023 – 13:05
Scarichi illegali in mare, lavoratori in nero, cibi non tracciati: sulle coste della Calabria l’illegalità resta molto diffusa – VIDEO

CATANZARO Ottanta irregolarità, di cui oltre 20 di carattere penale, 60 lavoratori “in nero” accertati, sanzioni amministrative per oltre un milione di euro. Sono questi i numeri dell’operazione  “Wave”, condotta a giugno dall’Arma dei carabinieri e dalla Guardia Costiera sulle coste della Calabria e finalizzata alla tutela dell’ambiente e la salvaguardia degli ecosistemi marini calabresi . I dati, illustrati in  una conferenza stampa a Catanzaro dal comandante della Legione Carabinieri Calabria, generale Pietro Salsano, e dal direttore marittimo per la Calabria, capitano Giuseppe Sciarrone, segnalano una diffusa illegalità concentrata nei 61 siti oggetto di ispezione dislocati su tutta la regione, nella quale sono state censite complessivamente oltre 1300 strutture – tra stabilimenti balneari, bar e ristoranti, hotel e villaggi, campeggi, pontili, parcheggi, deposito imbarcazioni – legate ad attività svolte sul demanio marittimo: si va dagli scarichi illegali in mare all’illegittima occupazione di suolo demaniale, dal mancato rispetto delle norme in materia di lavoro – in una sola struttura sono stati scoperti 23 operatori “in nero”  – alla mancanza di tracciabilità negli alimenti, al punto che le forze dell’ordine hanno individuato anche cibi conservati in stato pessimo o ancora surgelati ma spacciati e venduti come cibi freschi.  

Gli interventi di Salsano e Sciarrone

“Stiamo facendo questo tipo di lavoro – ha spiegato il comandante regionale dei carabinieri Salsano –  perché l’importanza che il terziario sul Pil della Calabria è notevole, per questo abbiamo voluto fare un discorso programmatico con un approccio diverso dal classico blitz, partendo da un censimento delle attività sulle coste – ne abbiamo censite oltre 1300 – iniziato ai primi dell’anno e poi avviando i controlli da giugno. E’ un problema che non si risolve in uno o due anni ma richiede un lavoro lungo,   che impostiamo anche per chi verrà dopo di noi perché oggettivamente è un problema strutturale, che è ancora allarmante purtroppo. Un problema anche culturale e spero che possiamo mandare un messaggio a chiunque si occupa di queste attività di mettersi a posto. Il nostro scopo – ha specificato il generale Salsano – non è quello di scoraggiare l’attività di impresa o allontanare i turisti,  rovinando l’economia di un territorio, lo scopo è quello di dire che però occorre operare nella piena legalità. Comunque noi controlleremo tutto”.  “Il rispetto delle norme demaniali e ambientali è stato al centro della nostra azione, l’attività proseguirà nel tempo e ci auguriamo che anche chi non è stato soggetto a verifiche possa al più presto adeguare”, ha detto a sua volta il direttore marittimo della Guardia Costiera Giuseppe Sciarrone. Secondo quanto riferito in conferenza stampa, le attività di controllo proseguiranno anche nei prossimi mesi estendendosi anche alla depurazione. Nell’incontro con i giornalisti è stato poi anche ricordato l’impegno anche economico della Regione in tema di contrasto ai reati ambientali e alla maladepurazione.

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