Crotone, lesioni gravi su un paziente: condannato il medico Brisinda e altri due chirurghi

CROTONE Il giudice del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, ha condannato tre chirurghi dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone – l’ex primario Giuseppe Brisinda di 59 anni, la 53enne Maria Michela Chiarello e Giuseppina Peta di 56 anni – con l’accusa di lesioni gravi colpose. In particolare Giuseppe Brisinda e Maria Michela Chiarello sono stati condannati a 1 anno e 6 mesi di carcere ciascuno (pena sospesa). Una pena maggiore di quella un anno e 3 mesi chiesta dall’accusa. Giuseppina Pena è stata condannata a 8 mesi di reclusione (pena sospesa). Il giudice ha condannato i tre chirurghi al risarcimento danni da valutare in sede civile, oltre al pagamento di una provvisionale di 50mila euro nei confronti della parte civile: Vito Vona, 43 anni, l’uomo vittima delle lesioni gravi (in foto con il proprio avvocato). La vicenda risale a sette anni fa quando Vona venne ricoverato nel reparto di Chirurgia per sottoporsi ad un intervento di «antropilorectomia» e «successivo ripristino della continuità alimentare mediante gastrodigiunostomia e colecistectomia». Secondo l’accusa, i medici effettuarono «una errata diagnosi di sospetto volvolo gastrico», ossia di torsione dello stomaco su sé stesso, che doveva essere esclusa in quanto dagli esami clinici effettuati il 18 giugno 2016 emersero «solo la morfologia allungata e l’ipotonia dello stomaco» di Vona. Quello fu l’inizio di un calvario per Vito Vona che oggi è costretto a vivere in sedia a rotelle ed è costretto a cure continue anche a causa de «la perdita della funzionalità dello stomaco».
Vona è assistito dall’avvocato Francesco Manica. Gli imputati sono difesi dai legali Francesco Santelli, Manuela Costa e Vincenzina Gelosi.