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I sindaci di 4 capoluoghi contro Occhiuto: «Sulla depurazione grave ferita istituzionale, Anci assente»

Fiorita, Brunetti, Caruso e Voce rilanciano le critiche al governatore: «Inaccettabile scaricabarile sui Comuni che non hanno risorse economiche»

Pubblicato il: 08/07/2023 – 10:10
I sindaci di 4 capoluoghi contro Occhiuto: «Sulla depurazione grave ferita istituzionale, Anci assente»

CATANZARO «Il mare è di tutti, certo, ma quando le cose vanno meno bene è colpa dei sindaci. Si può riassumere così il video che il Presidente della Regione ha diffuso sui social, attaccando frontalmente i primi cittadini per i problemi imputabili agli scarichi abusivi e alla cattiva depurazione. Un’uscita che apre una voragine nei rapporti con i Comuni calabresi che, se è vero siano responsabili della gestione dei depuratori, sicuramente non sono nelle condizioni economiche ed operative per poter risolvere un problema così grande. L’aver trasferito delle somme ai Comuni per interventi in via d’urgenza nelle scorse settimane, tra l’altro insufficienti per far fronte a criticità ormai strutturali del settore, è una scelta comunque apprezzabile ma non può assolutamente essere utilizzata dal Presidente Occhiuto come la “scusa” per scaricare ogni responsabilità sui sindaci che, su questo come altri argomenti, sono lasciati spesso soli al loro destino». Lo affermano Nicola Fiorita, Paolo Brunetti, Franz Caruso e Vincenzo Voce, rispettivamente sindaci di Catanzaro, di Reggio Calabria (ff), di Cosenza e di Crotone. «La strumentalizzazione social non può essere una pratica accettabile dal punto di vista istituzionale, perché tradisce il rapporto di fiducia e di leale collaborazione tra le guide degli enti locali, nel rispetto di quel principio di sussidiarietà che dovrebbe sempre orientare l’azione politica e amministrativa. Peraltro, la strada intrapresa negli ultimi mesi mai avrebbe fatto presagire un attacco così irrituale, che ci rammarica e ci preoccupa. Al tempo stesso – proseguono Fiorita, Brunetti, Caruso e Voce – le parole del Presidente fanno riflettere anche sull’assoluto deficit di tutela e di rappresentanza da parte dell’Anci Calabria che, senza logiche di appartenenza, dovrebbe far sentire la voce e i bisogni di tutti i sindaci. Ci auguriamo, perciò, che questa ferita nei rapporti istituzionali non diventi nel tempo ancora più grande, e che non si dia spazio a pericolosi espedienti utili, ogni volta, a fare dei sindaci i parafulmini di problemi malgovernati a livello più alto».

Caruso: «Dal centrodestra attentato alla democrazia»

«Da Roma a Catanzaro è in corso un vero e proprio attentato alla democrazia italiana da parte di un centrodestra che, escluse piccole frange, sta portando avanti un’azione politica, propagandistica e legislativa, volta a minare, soggiogare ed eludere la volontà popolare e dei suoi organi rappresentativi segnando un forte arretramento nel campo dei diritti e della libertà. Prova ne sono, per fare pochi esempi, con riferimento al Governo del Paese, la sciagurata Riforma del leghista Calderoli sull’autonomia differenziata e il cosiddetto Decreto Cutro, mentre, scendendo alla nostre latitudini, dove in particolare sono sotto assedio i sindaci, basta ricordare la modifica del comma 3 dell’art. 5 della L.R. 55/2006 con cui il Consiglio Regionale avoca a se tutti i poteri di fusione dei Comuni e l’ultimo attacco, frontale e diretto, ai primi cittadini calabresi del Governatore Occhiuto ai quali, il Presidente della Regione imputa gravi colpe rispetto alla cattiva gestione della depurazione in Calabria». E’ quanto afferma il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, intervenendo sull’attualità politica in cui è centrale lo scontro aperto dalla Regione contro i sindaci calabresi. «Rispetto a questa situazione – prosegue il sindaco Franz Caruso –  non v’è dubbio che si sta delineando la volontà di una parte politica, arrogante e tracotante, che vuole essere egemone e predominante, e che opera a tal fine, soprattutto in Calabria, per conquistare le ultime postazioni non ancora occupate a discapito delle popolazioni e dei diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale. Anche quanto accaduto per l’elezione del presidente di Anci Calabria, in cui è entrata a piede teso la politica partitica della Regione Calabria, è un segnale preoccupante che deve farci riflettere per ostacolare il disegno infausto di chi vuole padroneggiare a scapito delle regole democratiche, della rappresentatività dei territori e della volontà dei cittadini. Ed, infatti, il silenzio assordante proveniente dalla Presidente Anci Rosaria Succurro sulle accuse che il Governatore Occhiuto ha rivolto ai sindaci calabresi, indicandoli quali responsabili della sporcizia del nostro mare in maniera del tutto strumentale e demagogica, è allarmante. Ancor di più lo sono le poche battute, imbarazzate e confuse, rilasciate dalla stessa presidente Succurro incalzata da un giornale locale, in cui giustifica il suo compagno di partito, Roberto Occhiuto, fratello del suo ex sindaco che la volle assessore al Comune di Cosenza, parlando sole delle difficoltà economiche dei Comuni e chiedendo l’ennesimo tavolo tecnico sulla depurazione alla Regione. In merito, peraltro, occorre ricordare agli immemori che durante il percorso di istituzione di Arrical ( a cui compete la gestione anche del ciclo integrato delle acque di cui la depurazione è parte) solo grazie ad un manipolo di sindaci, compreso il sottoscritto e senza alcun contributo del sindaco di San Giovanni in Fiore, oggi presidente di Anci, si è riusciti a modificare l’impostazione iniziale che voleva, anche in questo caso, estromettere i Comuni dalle decisioni relegando la loro funzione a meri fatturatori. Davanti a questo scenario dispotico e prepotente è del tutto evidente che occorre stringere le fila e combattere insieme, quanti credono nei principi costituzionali e portano avanti una politica a servizio della collettività, per ostacolare e fermare un disegno sciagurato che mina le fondamenta del nostro Paese e che ci farebbe precipitare nell’incertezza, nell’approssimazione e nel caos».  

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