CATANZARO «Nuove criticità che non consentiranno di completare l’intervento entro il 31 dicembre 2023». Per la realizzazione della Metropolitana leggera di Catanzaro probabilmente non basteranno due programmazioni di fondi comunitari: nella documentazione presentata al Comitato di Sorveglianza sull’attuazione del Por 2014-2020 la Regione Calabria fa il punto sull’iter del progetto e ammette l’esistenza di problematiche ancora da risolvere. Nel capitolo relativo alla mobilità sostenibile un focus specifico viene fatto al “Nuovo collegamento metropolitano ferroviario tra la nuova stazione Fs di Catanzaro in località Germaneto e l’attuale stazione di Catanzaro Sala e adeguamento a linea metropolitana della rete ferroviaria esistente nella valle della Fiumarella tra Catanzaro Sala e Catanzaro Lido”. «Si tratta – si legge nella documentazione della Regione – di un Grande Progetto a cavallo tra le programmazioni 2007-2013 e 2014-2020 per un costo ammesso originario pari a 144 milioni di euro di cui, 130,5 milioni di euro a valere sull’azione 4.6.1 e 11,5 milioni di euro, a valere sull’azione 4.6.2, per l’acquisto del materiale rotabile. Per tale fornitura è in corso il collaudo tecnico-amministrativo. L’intervento nel suo complesso mira alla realizzazione di una connessione attraverso un sistema di trasporto a guida vincolata del centro urbano della Città di Catanzaro con l’area servizi di località “Germaneto” (Cittadella Universitaria, Cittadella regionale ed Ospedale), prevedendo, inoltre, l’integrazione modale con la rete ferroviaria esistente nelle località “Sala” e “Lido” di Catanzaro». Quindi, la “fotografia” del procedimento: «Il termine contrattuale per l’ultimazione dei lavori – per effetto della sospensione disposta dal Responsabile unico del procedimento (Rup) per fronteggiare la situazione di emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19 (intercorsa tra il 16 marzo 2020 ed il 23 maggio 2020), e delle perizie di variante approvate nei mesi di agosto 2020 e dicembre 2021 – è stato prorogato al 31 dicembre 2023. Diffusamente – spiega la Regione – si è proceduto alla realizzazione delle opere minori quali, scatolari idraulici, con complementare risoluzione delle interferenze. Il tracciato della linea C, tratto sul quale insistono le opere d’arte maggiore, è sicuramente quello che più connota l’opera. Sono stati realizzati i complessi sistemi di fondazione delle pile del viadotto le cui armature di elevazione sono già visibili; la galleria naturale i cui imbocchi sono ormai completati avanzano da entrambi i fronti a campi di circa 10 metri con cadenza settimanale. Risultano in parte completate le gallerie artificiali TG1, TG2 e TG3. In occasione della revisione del Programma è stato approvato un incremento di ulteriori 14,4 milioni di euro per consentire la copertura della variante approvata nel 2020, necessaria ai fini della conclusione del progetto. Tale progetto registra una spesa certificata per 83,5 milioni di euro di cui, 72,8 milioni di euro a valere sull’azione 4.6.1 e 10,7 milioni di euro a valere sull’azione 4.6.2. Nel corso del primo semestre dell’anno in corso – conclude infine la documentazione della Regione – sono state evidenziate nuove criticità che non consentiranno di completare l’intervento entro il 31 dicembre 2023. Trattandosi di un Grande progetto a cavallo tra le programmazioni 2007/2013 e 2014/2020, ai sensi del par. 7 degli Orientamenti sulla chiusura di cui alla Comunicazione C(2022) 8836 final del 7 dicembre 2022, sarà trattato come progetto “non funzionante” da completarsi ricorrendo alle risorse nazionali». (c. a.)
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