Giovedì, 15 Maggio

Ultimo aggiornamento alle 20:44
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

meraviglie di calabria

Le barche a vela in Aspromonte, le «ville con il mare per giardino» a Scilla. “Linea Blu” in Calabria tra mito e bellezza

La tradizione delle feluche. Le “vele latine”. Lo Stretto da preservare. I sentieri di storia. La puntata dedicata alla provincia di Reggio

Pubblicato il: 09/07/2023 – 10:11
Le barche a vela in Aspromonte, le «ville con il mare per giardino» a Scilla. “Linea Blu” in Calabria tra mito e bellezza

REGGIO CALABRIA Il lungomare di Reggio Calabria è la sintesi di due mondi: il Tirreno e lo Jonio, separati da un Parco naturale – quello dell’Aspromonte – sospeso tra due mari. E agganciato a miti e leggende come quella dello scoglio dell’Ulivarella di Palmi, “sorella minore” delle Isole Eolie che vagavano per il Mediterraneo quando un uccellino lasciò cadere un seme sulla più piccola. Il seme germogliò e lo scoglio rimase bloccato davanti alle coste della Calabria mentre le altre isole presero il largo e alla minore non rimase che “salutarle” agitando la chiome dell’albero di ulivo. 

Storie e immagini della puntata dedicata da “Linea Blu” alla Calabria partono dallo Stretto e dalle bellezze di Reggio Calabria e della sua provincia. Il viaggio di Donatella Bianchi, Fabio Gallo e Valentina Bisti parte proprio dal lungomare Falcomatà e si “sposta” sulla Costa Viola, davanti allo scoglio dell’Ulivo. 

Le feluche e la caccia al pesce spada 

Seconda tappa a Bagnara: l’incontro con i pescatori di pesce spada e le loro feluche. È dalle passerella di una imbarcazione storica che Donatella Bianchi racconta le storie dei pescatori e il loro mestiere. «Avevo 10 anni e ora ne ho 51», spiega uno dei pescatori sulla “Santa Lucia”. «Se va bene catturiamo un pesce o due al giorno».  L’organizzazione dei produttori “Perla del Tirreno” ha chiesto di rendere le feluche patrimonio dell’umanità. Antonio Lombardo ne è il direttore e ricorda che è difficile tirare avanti in questa attività storica. «Queste imbarcazioni – evidenzia Lombardo – avrebbero bisogno di manutenzione, ma sono anni ormai che i pescatori non riescono a farla».

La “vela latina” di Catona

Dalla feluca alla “vela latina”. A Catona resiste ancora un maestro d’ascia, depositario della storia delle “barche dello Stretto”, modelli unici costruiti «ad occhio», dice Giovanni Caputo, attrezzatore di barche d’epoca. Un pezzo di storia della navigazione da preservare. «È la vela del Mediterraneo, uno scritto nell’Ottocendo ha scritto che è il panfilo più bello che naviga nel Mediterraneo», conclude Caputo.

In barca a vela sull’Aspromonte 

Sempre su una “vela latina” “Linea Blu” naviga in Aspromonte, sulla Diga del Menta per vedere l’invaso inaugurato nel 2018 che oggi racchiude 18 milioni di metri cubi d’acqua e dovrebbe garantire le risorse idriche per la città di Reggio Calabria. E diventa un luogo in cui è possibile veleggiare a oltre mille metri d’altezza. Una vela d’altezza, non d’altura, si chiosa con una battuta. 

L’incontro con gli squali abissali

È un viaggio che continua nelle profondità dello Stretto, dove i ricercatori portano le telecamere sui fondali in compagnia degli squali abissali, il capopiatto che solo qui si può vedere in immersione, perché la conformazione del fondale lo porta a risalire. Il documentario “I segreti dello Stretto” illustra bellezze e fragilità di un ecosistema unico, dominato dalle correnti, in cui i coralli e le gorgonie possono essere osservati e salvaguardati.  Sulla costa jonica, nella Brancaleone cara a Cesare Pavese, che passava le sue giornate al confino sul mare, oggi c’è il centro di recupero delle tartarughe; le Caretta caretta tornano a nidificare lungo la spiaggia della costa jonica reggina e i volontari se ne prendono cura. È la costa delle tartarughe e anche un laboratorio per le ricerche sulla biodiversità di cui parla Emilio Sperone, docente di Zoologia marina dell’Unical. «Andiamo a pesce senza pescare, per monitorare lo stato della popolazione degli habitat marino-costieri della Calabria». 

Chianalea, una villa con il mare per giardino

Nelle aree interne “Linea Blu” va da Pentedattilo, “paese fantasma” e fino a Bagaladi lungo il Sentiero dell’Inglese. L’asprezza del Parco nazionale dell’Aspromonte affaccia sul mare. Si arriva a Bova, capitale morale dei greci di Calabria – passando per la “Testa del Drago” a Roghudi – e poi ancora a mare, sulla costa tirrenica, a Scilla, sulla scia del mito di Ulisse e le sirene. «Chianalea è una villa con il mare per giardino», dice Donatella Bianchi. Nella mitologia Ulisse sceglie di affrontare Scilla. Il confronto, oggi, è con la bellezza. E con la storia di un rapporto speciale con il mare. Oggi molte antiche abitazioni dei pescatori sono diventate B&b e ristoranti. Ma il fascino dei luoghi è rimasto intatto.

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x