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L’appello

Emergenza cinghiali, gli animalisti ad Occhiuto: «C’è una soluzione incruenta»

Il Partito animalista scrive al Governatore: «Subito un tavolo tecnico, uccidere non serve»

Pubblicato il: 10/07/2023 – 10:59
Emergenza cinghiali, gli animalisti ad Occhiuto: «C’è una soluzione incruenta»

CATANZARO Il Partito animalista italiano ha reso noto di avere scritto al presidente della Regione Roberto Occhiuto per chiedere per l’immediata convocazione di un tavolo tecnico e, formalizzare, un incontro con propri esperti, dopo il progetto dell’ente in materia. «Il Partito animalista – è detto in un comunicato – ribadisce come già in passato, e precisamente nel 2021, fu reso pubblico un proprio Piano per il contenimento del numero dei cinghiali che dimostrava l’efficacia maggiore di soluzioni incruente, mirate e senza spargimenti di sangue, così come fatto all’estero, anche con l’applicazione delle nuove tecnologie. Con l’aiuto dei fondi europei, l’impatto sarà a costo zero per agricoltori e proprietari di fondi. La risoluzione del sovrannumero dei cinghiali quindi può avvenire in modo ‘cruelty free’ e senza il necessario uso delle “doppiette”. Così come si legge nel Piano, le ricerche scientifiche e i dati di questi ultimi anni hanno dimostrato che l’uccisione di cinghiali non è servita a nulla, ma anzi ha aggravato il problema. Un esempio tra tutti, quasi sempre ignorato: se la femmina dominante viene uccisa (in genere il cinghiale più grande e facile da uccidere), il gruppo si disperde, gli animali senza guida irrompono nei campi, tutte le femmine diventano feconde più volte nell’anno e si riproducono in modo incontrollato».
Per il Partito animalista «soluzioni da applicare immediatamente consistono in diversi “step” coordinati tra le istituzioni locali guidate dalla Regione, tra cui: censimento periodico; controllo del numero dei cinghiali con la sterilizzazione chimica delle femmine dominanti; delimitazione delle aree con recinti; applicazione “in loco” di dissuasori finanziati con fondi Ue; indennizzi con procedure semplificate agli agricoltori e fondi danneggiati da branchi di cinghiali, nel termine perentorio di 30 giorni dalla ricezione della domanda, evasa con procedure semplificate e secondo parametri aggiornati ogni semestre; aggiornamento annuale sugli esiti dell’applicazione del piano triennale». «Insomma, ribadendo la necessità di un tavolo tecnico tra tutti gli esperti, il Partito animalista italiano però ricorda, come dimostrato nel suo Piano: uccidere con l’attività venatoria incontrollata – è detto ancora nel comunicato – non risolve ma anzi aumenta il numero dei cinghiali e la loro incontrollata presenza. Il ‘contenimento mirato e incruento’ è l’unica reale soluzione».

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