CATANZARO Da governatore (sia pure facente funzioni) all’oblio, rotto adesso da una traccia che appare in fondo a un comunicato stampa diffuso ieri dalla Regione. «La Giunta, infine, ha nominato Nino Spirlì commissario della “Fondazione per la Comunità Greca di Calabria”», si legge in coda alla nota diramata al termine dell’ultima riunione dell’esecutivo guidato dal presidente Roberto Occhiuto. La traccia è dunque Nino Spirlì, che dopo la parentesi show (horror show, dicono i maligni) alla guida della della Calabria dopo la scomparsa di Jole Santelli e dopo aver cullato sogni di gloria (politica), era completamente uscito fuori dai radar degli organi di informazione e non solo. Rispunta ora, sia pure molto timidamente (“infine”…), il nome di Spirlì, con questa nomina nel sottogoverno (molto sottogoverno…) della Regione Calabria per gestire una fondazione di cui si sa nulla o poco più di nulla. Una nomina che finisce seppellita tra le altre delibere di Giunta, perché anche questo è il segno dei tempi. Che non sono più quelli di tre anni fa, quando Spirlì divenne presidente della Regione con la Santelli grazie ai buoni uffici di Matteo Salvini, il leader della Lega con cui Spirlì vantava un rapporto – si diceva – privilegiato.
La presenza di Spirlì in quell’esecutivo resterà fondamentalmente impalpabile fino al 15 ottobre 2020, quando la Santelli perde la sua orgogliosa lotta con la malattia e lo scettro del comando della Regione passa a lui, l’uomo di cultura e delle mille provocazioni che nella sua qualità di presidente facente funzioni della Giunta governerà la Calabria per circa un anno, tra gaffe continue, figuracce, liti social con i cittadini, malumori e mal di pancia del centrodestra calabrese e, purtroppo, malgoverno. Anche la Lega e Salvini a un certo punto prenderanno le distanze da Spirlì, dopo aver balenato l’ipotesi di un ticket con il nuovo governatore in pectore, Roberto Occhiuto, in una fastosa conferenza stampa alla presenza dei massimi leader del centrodestra nazionale, da Salvini ad Antonio Tajani in presenza a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni in collegamento. Non ci crede nessuno e infatti il ticket resterà quasi una boutade, affossato dallo stesso Occhiuto nella sua prima uscita pubblica da neo presidente della Regione quando scaricherà sulla gestione passata (quella di Spirlì) il mancato arrivo di 200 milioni per la disastrata sanità calabrese per un banale ma gravissimo errore di conteggio. È il capolinea di Spirlì, che piano piano scivola ai margini dell’attenzione mediatica e soprattutto politica: qualcuno lo cita tra i papabili candidati della Lega al Parlamento nell’ottobre 2021 ma anche questa pista non va da nessuna parte, mentre Spirlì ritorna alla cultura per occuparsi del Musaba. Chiusa anche questa parentesi, qualcuno si è ricordato di Spirlì, ed ecco ora la nomina di commissario della “Fondazione per la Comunità Greca di Calabria”. Talmente prestigiosa da meritarsi due righe in fondo a un comunicato… (redazione@corrierecal.it)
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