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«Stessa spiaggia stesso mare… sporco!»

Per i non più giovanissimi questa frase richiama alla mente le allegre parole di unavecchia canzone di Piero Focaccia degli anni ‘60; nella nostra realtà Lametina,invece, ogni estate rievoca la de…

Pubblicato il: 11/07/2023 – 7:54
di Iolanda Baretta*
«Stessa spiaggia stesso mare… sporco!»

Per i non più giovanissimi questa frase richiama alla mente le allegre parole di una
vecchia canzone di Piero Focaccia degli anni ‘60; nella nostra realtà Lametina,
invece, ogni estate rievoca la desolante consapevolezza che, nonostante gli sforzi
fatti negli anni dalle varie associazioni ambientaliste e le varie iniziative in atto da
parte del governatore della Calabria Occhiuto, la situazione non è cambiata di molto.
In molti tratte delle coste calabresi e sul Tirreno centrale in particolare, il mare
continua a essere sporco e anche i litorali non sono ben tenuti. È evidente che le
decisioni prese finora non sono state sufficientemente efficaci per risolvere la
complessa tematica ambientale. Le strade sporche, le spiagge piene di plastica e
detriti rigettati dal mare inquinato, le pinete che sono delle pattumiere en plein air
specialmente dopo i banchetti domenicali dei soliti incivili che lasciano bottiglie e
spazzatura ovunque, sono il peggior biglietto da visita per la nostra regione. Un
territorio che potrebbe vivere esclusivamente di turismo e che risulta invece molto
spesso, una discarica a cielo aperto. Questa mia lettera aperta vuole essere da
stimolo per affrontare in modo costruttivo la complessa tematica delle spiagge del
golfo lametino. Bisogna sensibilizzare innanzi tutto i cittadini che si comportano in
modo indecoroso sporcando ed inquinando il territorio. A tal proposito bisogna
usare i vari strumenti a disposizione, dalle campagne social alle sanzioni pecuniarie
per chi commette un reato ambientale. Tra le altre cose proprio negli ultimi mesi
sono stati stanziati dal governo centrale dei fondi per i sistemi di videosorveglianza
di ultima generazione, che potrebbero anche essere collocati in quelle zone soggette
a questo tipo di devastazione ambientale, per un monitoraggio più accurato del
territorio.

A livello di governo centrale regionale sarebbe auspicabile la promozione della
nascita di nuove figure per la tutela ambientale. Ogni assessore all’ambiente
comunale e regionale dovrebbe nominare un responsabile supervisore con il
compito esclusivo del monitoraggio continuo delle spiagge, delle pinete e dei corsi
fluviali. Supervisore che dovrebbe anche coordinare i vari enti, le associazioni di
guardia costiera e le forze dell’ordine sulle varie problematiche e tematiche inerenti
l’inquinamento marino e dei litorali costieri. Le associazioni ambientaliste del golfo
in questi anni molto hanno fatto. La foto di domenica 9 Luglio, della spiaggia di
Acconia di Curinga testimonia il duro lavoro svolto dall’ associazione Costa Nostra
che ha ripulito in modo capillare la spiaggia comunale di Acconia.

E pensare che questa area dal punto di vista naturalistico ed archeologico costituisce
una ricchezza mai sfruttata del nostro territorio. Ed allora perché non sollecitare
una raccolta della spazzatura da parte di persone, magari in difficoltà economica e
che quindi potrebbero essere retribuiti per questo lavoro? Questa potrebbe essere
una soluzione efficace per la salvaguardia ambientale, oltre che una fonte di reddito
occasionale per tanti cittadini meno abbienti. Tra le spiagge del lametino l’unica
pulita e ben curata risulta quella di località Marinella, località Ginepri invece registra
sempre lo stesso stato di degrado che la caratterizza da anni come testimoniano le foto scattate alla foce del fiume, allegate per evidenziare l’abbandono del territorio. Infatti, oltre al degrado delle spiagge e delle pinete, è l’intero governo del territorio
lametino che risulta abbandonato. Basta osservare le canne da fosso che hanno
fatto scomparire completamente il fiume Bagni e che hanno occupato insieme ai
rovi la maggior parte dei bordi stradali in diversi punti dell’area lametina.

Le stesse canne fonte di pericolo per gli incendi estivi potrebbero diventare fonte di
energia rinnovabile in uno stabilimento di biomasse. Con una adeguata
organizzazione del territorio molti svantaggi si potrebbero trasformare in vantaggi,
semplicemente organizzando e coordinando al meglio per superare le tante criticità
esistenti. Di certo, se questa regione vuole decollare dal punto di vista turistico deve imparare a preservare il proprio ambiente. E non arrivare puntualmente ed eternamente in
ritardo su quasi tutte le tematiche. Gli albergatori Lametini riportano sistematicamente le lamentele dei turisti per il degrado ambientale in cui versa la nostra costa. Non comprendo come altre regioni come la Sardegna o la Puglia, siano riuscite a fare del proprio intero territorio un giardino a cielo aperto e noi calabresi non riusciamo in questo intento. Chissà se un giorno ritornerò a vedere la mia amata spiaggia di San Pietro Lametino, pulita e colma di gente com’era un tempo con tanti villeggianti intenti a giocare sulla spiaggia, correndo tra la sabbia, senza paura di ferirsi con rifiuti di ogni genere. La Calabria è come una bella donna maltrattata, molto spesso mi guardo intorno e vedo la mia Calabria sfregiata: da calabrese soffro e non credo di essere la sola.

*Presidente associazione Logos & Polis

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