ROMA «L’agroalimentare è il primo settore dell’economia reale italiana, il più importante in Italia per numero di occupati (1 milione e 380mila nel 2022), valore della produzione (201 miliardi di euro nel 2020) e valore aggiunto (64 miliardi di euro nel 2022). Inoltre, il settore agroalimentare è anche il primo per investimenti fissi lordi nel complesso e per investimenti in impianti e macchinari». Numeri e dati snocciolati, oggi pomeriggio, a Roma nel corso dell’assemblea generale di Confagricoltura, aperta dalla relazione del presidente Massimiliano Giansanti (leggi qui). «Veniamo da due giorni di assemblea privata nella quale tutti i presidenti hanno potuto rappresentare le difficoltà provenienti dai territori di appartenenza».
«Ci sono sicuramente delle emergenze in corso, penso ad esempio a quella legata al costo del denaro e quindi all’accesso al credito», sostiene al Corriere della Calabria Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria. L’accesso al credito «rischia di mettere in ginocchio un’intera economia e noi da tempo rappresentiamo questo pericolo ed abbiamo insistito nei mesi precedenti affinché si promuovesse una legge di ristrutturazione finanziaria per le aziende agricole», dice Statti che aggiunge: «Il problema del costo del denaro ha raggiunto livelli insopportabili e rischia di mettere in ginocchio le imprese compromettendo tutti gli sforzi che sono stati compiuti in questi anni difficili».
Altro tema affrontato nel corso dell’assemblea generale di Confagricoltura, è quello della sostenibilità. «Si parla tanto di sostenibilità declinata all’ambiente ma poco si parla di sostenibilità economica alle imprese», dice Statti. Il presidente di Confagricoltura Calabria poi si sofferma sui nodi del settore in Calabria. «Abbiamo la possibilità di utilizzare i crediti d’imposta del Mezzogiorno e i crediti di imposta 4.0, sono due misure fortemente volute e sostenute da Confagricoltura a livello nazionale e in Calabria contiamo sulla programmazione comunitaria – oggi alle fasi iniziali – dalla quale ci aspettiamo delle risposte importanti per garantire la sostenibilità economica alle nostre imprese». La chiosa di Statti è rivolta agli aiuti. «Parliamo degli aiuti perché purtroppo i prezzi dei nostri prodotti stanno subendo delle flessioni e quindi di conseguenza rischiano di mettere a repentaglio i bilanci delle nostre aziende. Gli aiuti sono assolutamente importanti».
I tassi, l’inflazione, il debito bancario accumulato sono conseguenze dell’accentuata crisi dei mercati dei prodotti alimentari. «L’inflazione e l’aumento dei tassi bancari sono le due questioni che di più preoccupano Confagricoltura perché di più affliggono le imprese agricole italiane e su questo approfitteremo di questo confronto serrato con più ministri e con il ministro Lollobrigida», dice Nicola Cilento al Corriere della Calabria.
Il componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, sottolinea un passaggio della relazione del presidente Massimiliano Giansanti, oggi pomeriggio, all’assemblea generale a Roma. «Faremo la nostra parte per produrre più cibo con meno risorse e l’agricoltore continua a essere protagonista, ma c’è necessità di più ricerca e più scienza applicata al nostro settore perché riteniamo che solo così si possa far fronte alla nostra mission, appunto, produrre più cibo con meno risorse». Cilento chiosa parlando della transizione energetica. «L’agricoltore sarà protagonista come lo è stato in questi anni e Confagricoltura – sin dal primo momento – si è resa favorevole e disponibile dinanzi l’utilizzo di nuove fonti di energia rinnovabile. Che l’agricoltore può mettere a disposizione non solo del settore, ma della collettività».
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