COSENZA «È divenuto assordante il silenzio del Presidente Roberto Occhiuto sulla realizzazione delle opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo della città di Cosenza e dell’intera area urbana cosentina». Questo quanto ha dichiarato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso che aggiunge: «Occhiuto, di fatto, si sta assumendo la responsabilità di fare saltare la realizzazione del nuovo ospedale e della metropolitana leggera».
«Il suo – ha tuonato il sindaco di Cosenza – è davvero un atteggiamento schizofrenico: da una parte accelera, in maniera confusionaria, l’iter amministrativo burocratico della città unica, dall’altra impedisce ogni ipotesi di sviluppo ,modernizzazione e riorganizzazione urbana dell’area interessata alla nascita della stessa città unica. Nuovo Ospedale e Metropolitana sono l’emblema della costruzione materiale della città unica».
«Allo stesso modo – ha proseguito Caruso – il presidente Occhiuto tutto proteso a sostegno della propaganda sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, non può nel contempo rimanere silente sul concreto rischio che il Governo Meloni si appresti a tagliare i fondi statali, previsti come complementari al PNRR, finalizzati alla realizzazione della Alta Velocità ferroviaria nell’intero tratto calabrese. È, infatti, stato già cancellato dal sito ufficiale di Ferrovie Italiane il percorso del tratto Praia a Mare-Tarsia. Se dovesse saltare la realizzazione della Alta Velocità ferroviaria, il Ponte sullo Stretto sarebbe una vera e propria cattedrale nel deserto; così come il raddoppio della galleria Santomarco, la nuova stazione di Settimo-Montalto Uffugo e la stessa riqualificazione della stazione Vaglio Lise, sempre che la loro realizzazione dovesse essere confermata, diventerebbero opere non più funzionali a realizzare uno strategico sistema di comunicazione per merci e persone, con grave nocumento per lo sviluppo della intera regione».
La Calabria e la città di Cosenza – ha concluso il sindaco Franz Caruso – non possono essere vittime della subalternità di Occhiuto verso il Governo nazionale e penalizzate da una cultura che concepisce il governo regionale solo come strumento per politiche mirate ad interessi particolari».
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