CATANZARO Catanzaro non si piega alla violenza e fa trionfare la cultura e la legalità. Piazzale del quartiere Aranceto pieno per la proiezione del film nell’ambito della rassegna “Schermi” saltata martedì sera per una intimidazione da parte di alcuni residenti nei confronti degli organizzatori. L’appello del sindaco Nicola Fiorita – una vera e propria chiamata a raccolta delle forze sane di Catanzaro – ha trovato un numeroso riscontro da parte degli altri residenti di Aranceto, quartiere periferico con gravi problematiche anche di carattere criminale, e di cittadini provenienti da altre aree del capoluogo, che sono convenuti in un abbraccio corale e caloroso a “Schermi”, assicurando finalmente la proiezione del film: presenti anche molti volti simbolo della cultura catanzarese. Catanzaro dunque più forte delle intimidazioni. «Per tanto tempo e forse ancora oggi – ha commentato Fiorita – si pensa che questo quartiere possa restare isolato dalla città. Il fatto che ci sia tanta gente dell’Aranceto e tanta gente non dell’Aranceto è la vera notizia. Noi dovremmo avere la forza di essere qui una volta al mese con delle iniziative, di riempire questo quartiere di normalità perché solo così forse potremo con vincere le persone che abitano qui che questo quartiere può essere normale, bello, brutto, con i suoi problemi come tutti i quartieri della città, e che può essere una parte della città. Quello che è accaduto prendiamolo come un pretesto, una scintilla per accendere la speranza della città che non pensi che questo quartiere non esiste o è il capro espiatorio di tutto quello che di male accade a Catanzaro. Questo quartiere è Catanzaro, questo quartiere siamo noi, e – ha sostenuto ancora Fiorita – dipende da noi e da chi ci vive se il futuro di questo quartiere può essere diverso da un presente che non ci può soddisfare».
Mauro Lamanna, regista e organizzatore di “Schemi”, a sua volta ha manifestato soddisfazione: «Noi lavoriamo in quartieri complessi, popolari, periferie, dove c’è qualcuno che vuole fare dissuasione non rappresenta in alcun modo un intero quartiere. All’Aranceto ci sono persone straordinarie come state vedendo, persone che vogliono condividere lo spazio pubblico per un bene pubblico. Un piccolo intoppo che fa parte del gioco, oggi però è una giornata di festa». A portare la propria testimonianza anche Antonio Padellaro, giornalista e scrittore: «Quella che ho visto – ha sostenuto – è la risposta più bella, una pizza piena di persone, la presenza del sindaco e della cittadinanza vuole dire che non si discute il diritto di fare cinema e che la cultura può svolgersi nel clima migliore e che le intimidazioni producono l’effetto opposto».
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