REGGIO CALABRIA È di un bambino di 4 anni e non di un neonato come si era appreso inizialmente, la salma piccolo arrivata oggi al porto di Reggio Calabria a bordo della nave “Dattilo” della guardia costiera.
A comunicarlo è la Prefettura che sta coordinando le operazioni di sbarco iniziate stamattina sul molo di ponente. Il bambino, secondo quanto è stato riferito, era di origine subsahariana e probabilmente di nazionalità nigeriana. Il corpo era stato recuperato al largo di Lampedusa dove si è verificato il naufragio dell’imbarcazione di fortuna a bordo della quale il piccolo viaggiava assieme ad altri migranti tra cui la madre per la quale è stata disposta l’assistenza psicologica. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.
La polizia di Stato, che sta eseguendo i controlli, ha avvertito l’autorità giudiziaria che molto probabilmente, sequestrerà la salma e disporrà l’autopsia.
La nave “Dattilo’ della Guardia Costiera, proveniente da Lampedusa con 811 migranti a bordo, è attraccata stamane nel porto di Reggio Calabria. Del gruppo, 550 saranno accolti nelle strutture locali per poi essere trasferiti in altri centri di accoglienza secondo il riparto previsto dal ministero dell’Interno.
Le forze dell’ordine impegnate nel servizio sono coadiuvate dalla protezione civile, dai volontari del “Coordinamento diocesano sbarchi”, e stanno operando in condizioni difficili a causa delle alte temperature che oggi interessano la città. Come in precedenza, una parte dei 550 sbarcati stamane dalla ‘Dattilo’, sara’ ospitata nella palestra della scuola ‘Boccioni’, dove sono state realizzate 210 brande, e al cui interno sono ancora presenti 77 migranti, di cui sessanta minorenni, giunti con gli sbarchi precedenti.
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